La gara di domani contro il Genoa potrebbe essere l'ultima per Garcia sulla panchina della Roma, ma a Trigoria la situazione non sembrerebbe essere molto cambiata da prima. Sabatini, ad esempio, continua a fare mercato: il 27 dicembre è pronto ad accogliere Gerson a Roma, in questi giorni ha praticamente chiuso con il Watford per il trasferimento di Iturbe in Premier League (1 milione per il prestito e 18 per il riscatto).
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Roma, caos calmo
Garcia, intanto, resta in bilico. E tenerlo così a chi giova? Se il francese dovesse battere il Genoa rischia di diventare il traghettatore di se stesso sino a fine stagione, in attesa del nuovo allenatore
Una situazione kafkiana, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero": tutto all’esterno sembra in discussione, nulla all’interno in realtà lo è. Ad eccezione di Garcia - che potrebbe pagare per tutti già domani - difficilmente Sabatini darà seguito alle sue dichiarazioni di appena qualche giorno fa («Se affonda Rudi, affondiamo tutti»). Almeno non ora. E l’ennesimo paradosso della Roma nasce proprio qui. Come farebbe a progettare la Roma del futuro un dirigente che per sua stessa ammissione non sa se il prossimo anno continuerà a lavorare in giallorosso? In questo caso non è in dubbio la professionalità dell’uomo, ma sono le sue decisioni che mal si sposerebbero con l’eventuale sostituto che inevitabilmente potrebbe avere idee diverse. E questo si riflette nella scelta dell’allenatore e dei calciatori. Sabatini ad esempio ha un accordo sulla parola con Alisson. L’Internacional vuole però cedere il cartellino del portiere alla Doyen che a sua volta ha un’intesa con la Juventus. Con il ds ancora in sella, la bilancia pende ancora a favore della Roma. Senza di lui, no. Per questo motivo urge chiarezza.
Garcia, intanto, è in bilico. E tenerlo così a chi giova? Se il francese dovesse battere il Genoa rischia di diventare il traghettatore di se stesso sino a fine stagione, in attesa del nuovo allenatore. Certezze sul suo possibile sostituto non ce ne sono. Conte non fa gola solo a Trigoria: a preoccupare ora è il Chelsea.
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