rassegna stampa

Roma, brutto passo indietro

LaPresse

L’Atalanta vince all’Olimpico con i gol di Zapata e de Roon e vola al terzo posto. I cambi di uomini e modulo da parte di Fonseca mandano in confusione la squadra

Redazione

La prima sconfitta stagionale fa chiarezza sulla Roma, scrive Ugo Trani su  Il Messaggero. Messa alle corde dall'inizio del match, la squadra giallorossa è finita ko contro l'Atalanta (0-2) nello scontro diretto per il quarto posto.

Gasperini vince la sfida con Fonseca e indirettamente spiega al collega come mai è rimasto a Bergamo, rinunciando a trasferirsi nella Capitale. La sua squadra, ora terza (sorpassato pure il Napoli), è collaudata. Organizzata in campo e abbondante nella rosa. Tattica e qualità insomma. I giallorossi, invece, sono ancora in rodaggio. Il lavoro a Trigoria è appena cominciato.

Fonseca piace più alla portoghese che all'italiana. E, ammettendo a fine gara ammette che la Roma non ha mai visto il pallone, conferma il suo harakiri. È andato contromano, cioè ha rinnegato il suo stile propositivo. Sparito il coraggio, rimane la paura. Tant'è vero che per la prima volta, in sei partite, rimane a digiuno: niente gol e nemmeno punti.

In partenza il 4-2-3-1. Ma più prudente del solito. Si capisce dagli interpreti chiamati in causa e da quelli esclusi: entrano, dopo il successo di Bologna, il debuttante Smalling, Spinazzola e Zaniolo, fuori lo squalificato Mancini, Kluivert e Mkhitaryan. Florenzi, con Spinazzola terzino alle sue spalle, fa l'esterno alto a destra, Zaniolo va a sinistra.

Non gli basta e, dopo dieci minuti, interviene direttamente sul sistema di gioco. Difesa a tre: Fazio, Smalling e Kolarov. In più Florenzi si abbassa a destra e Spinazzola, passato a sinistra, allunga la linea arretrata. La modifica, provata alla vigilia, è su misura per l'Atalanta, qui con il 3-4-2-1. E la usò pure in Champions, dieci mesi fa (27 novembre 2018), per vincere con lo Shakhtar Donetsk in casa dell'Hoffenheim (2-3).

Soluzione, insomma, studiata, guardando all'avversaria che, a Zagabria (lo scorso 18 settembre), è andata in tilt contro la Dinamo che si mise a specchio e umiliò i nerazzurri (4-0). Svolta a vuoto, però.

La Roma abbassa il suo baricentro e si rifugia nella sua metà campo. Spinazzola è il più intraprendente al momento di ripartire. Suo l'invito per Dzeko che però calcia addosso a Gollini. È l'unica chance del primo tempo. L'Atalanta è aggressiva con le solite marcature personalizzate. Ma, fino all'intervallo, imprecisa nella finalizzazione. Quanto i giallorossi nel palleggio. Incerto e discontinuo.

Si fa male di nuovo Spinazzola, tocca a Jesus. I nerazzurri, in pieno controllo, conquistano campo. Zaniolo va in fuga: saltato Gollini e ignorato Dzeko, si fa chiudere da Toloi. Gasperini indovina la mossa: Zapata per Ilicic. La Roma è stanca e intimorita. Veretout sbaglia il cambio di campo e innesca Gomez che tocca per Freuler. Assist, aprendo a sinistra, per Zapata: siluro per il vantaggio.

Mkhitaryan per Zaniolo e a seguire Kalinic per Fazio: sostituzioni che non incidono. Fonseca, alla mezz'ora, passa al 4-2-4. Non è sufficiente per evitare il ko (l'ultimo del portoghese il 21 febbraio, contro l'Eintracht a Francoforte, eliminazione ai sedicesimi di Europa League: 4-1). Kalinic spreca l'occasione per il pari.

Zapata scheggia il palo in contropiede, Pau Lopez, su punizione di Freuler, non trova il pallone: torre di Pasalic e raddoppio di de Roon che segna di testa a porta vuota.