Coppa e infortuni: la Roma, in questo avvio di stagione, non è stata (e non sarà) mai la stessa. Subito tre vittorie di fila, ma con 18 giocatori utilizzati e la maxi rotazione degli interpreti tra una gara e l’altra. E’ la grande novità rispetto a quanto visto, inizialmente, l’anno passato, quando Garcia ha spesso scelto gli stessi uomini, limitando al minimo gli avvicendamenti nella formazione base. Adesso gli impegni infrasettimanali e ravvicinati spingono il francese a cambiare diversi giocatori. Avolte le scelte sono mirate, come Totti risparmiato a Empoli insieme con Iturbe e Gervinho: proprio con questo tridente ha poi umiliato in venti minuti il Cska. In altri casi gli interventi sono forzati: dopo l’indisponibilità di Castan ecco gli ultimi contrattempi di Iturbe e Astori. Il vantaggio, su richiesta dello stesso tecnico prima della fine dello scorso torneo, è la rosa extra-large: due o più giocatori di livello per ogni ruolo che danno garanzie (più che semplici riserve sono altri titolari). Nessuno ha il posto fisso per la gioia (si spera) di tutti i protagonisti.
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Roma, addio al posto fisso
la profondità della rosa permette al tecnico una larga rotazione per gestire al meglio gli impegni ravvicinati
BIPOLARE E COMPETITIVA Solo De Sanctis e Nainggolan non hanno perso nemmeno un secondo delle tre partite fin qui giocate. La sosta per le nazionali, in mezzo alle prime due partite di campionato contro la Fiorentina e l’Empoli, ha reso ancora più evidente il nuovo percorso. Ben 5 i titolari diversi dall’ esordio all’ Olimpico contro i viola di Montella alla partita al Castellani di sabato scorso: metà difesa e tutto l’attacco. E addirittura 6 uomini differenti in partenza, cioè più di mezza squadra, mercoledì contro il Cska rispetto alla trasferta di Empoli. Per la squalifica di De Rossi, per la prima volta è stato modificato pure il centrocampo (e il sistema di gioco: dal 4-2-3-1 al 4-3-3). Entreranno almeno in 4 anche domenica contro il Cagliari all’Olimpico (due mosse sono scontate per l’uscita di scena di Astori e e Iturbe): due difensori, Yanga- Mbiwa e Cole, uno mediano, De Rossi, e un esterno d’attacco, Florenzi o Ljajic. La Roma, dunque, si fa in due. Una per il campionato e l’altra per la Champions. Comunque valida e vincente. Garcia non vuole fare paragoni con l’anno scorso,ma è chiaro che l’evoluzione è sotto gli occhi di tutti. Prendendo in esame lo stesso periodo (ultima settimana di agosto e prime tre di settembre), il francese cambiò 2 giocatori alla seconda partita (Strootman a Livorno era squalificato) e solo 1 sia alla terza che alla quarta. La modifica sempre in attacco: Borriello,Gervinho, Ljajic e ancora Gervinho a prendersi il posto vacante nel tridente in cui Florenzi e Totti sono stati titolari per quattro gare di fila. Stessa difesa (per cinque partite) e identico centrocampo (dalla seconda alla decima giornata, quando Pjanic fu spostato nel tridente offensivo per poi tornare accanto a De Rossi e Strootman fino al tredicesimo turno). Impiegati 16 giocatori, intervenendo però in corsa.
UNICA ANALOGIA Solo un punto di contatto con la stagione scorsa: il primo gol subìto alla terza partita. Al Tardini contro il Parma un anno fa, all’Olimpico contro il Cska mercoledì sera. Ininfluenti, però, entrambe le reti. Di Biabiany e Musa.
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