rassegna stampa

Rebus Roma. Con il 4-3-3 c’è Pastore da mezz’ala e torna in pista il Faraone

Sono bastati i 3 gol presi contro l'Atalanta nel 1° tempo per seppellire il sistema di gioco preferito (non l'unico) di Di Francesco

Redazione

Improvvisamente il 4-3-3 non va più bene per la Roma: 14 mesi di lavoro, e soprattutto gli ultimi 40 giorni anche con i nuovi arrivati, da buttare nel cestino dei rifiuti. Sono bastati i 3 gol presi contro l'Atalanta nel 1° tempo per seppellire il sistema di gioco preferito (non l'unico) di Di Francesco. E i 2 segnati dai giallorossi nella ripresa per assestare il colpo di grazia (pure al tecnico...).

Come scrive Ugo Trani su "Il Messaggero", non basta cambiare l'assetto per sistemare la situazione che si è ingarbugliata dopo l'addio del titolare Strootman. Il 4-2-3-1 ha portato solo il gol di Florenzi (terzino destro). Il pari è, invece, arrivato con 4 punte in campo più Pastore, su punizione dalla trequarti e tap in di Manolas (difensore centrale): ecco il 3-4-1-2 senza equilibrio, con 2 attaccanti, Under e Kluivert, sulle fasce.

La crescita non è dipesa dal nuovo assetto quanto dal diverso atteggiamento dei singoli. E' aumentato il ritmo. E, con il pressing, la convinzione.

Il 4-3-3 rimane di riferimento (pure per Monchi che, sul mercato, si è mosso, bene o male ancora non sa, per questo sistema di gioco). «Dinamico» come lo chiama Di Francesco. E propositivo negli interpreti. Pastore, a Torino, ha iniziato da mezzala e ha avuto la libertà di salire alle spalle di Dzeko come contro l'Atalanta nella ripresa con il 4-2-3-1. Che dovremmo rivedere venerdì a San Siro: il Milan, sabato scorso al San Paolo, è caduto quando Ancelotti ha abbandonato il 4-3-3, scegliendo il modulo con il trequartista.