Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. E per una volta poco importa che non sia stata una scelta ma la soluzione, visto che prima di arrivare a lui i Friedkin hanno impiegato quattro giorni nei quali è andato in scena un casting lunghissimo e malinconico tra decine di profili che non avevano nulla in comune tra di loro, con tanti “no, grazie a fare da corollario. Poi, quando padre e figlio sembravano aver virato su Montella, la brusca frenata dettata dalla mancata volontà di pagare la clausola rescissoria di 1,5 milioni per liberarlo dalla Turchia e legarsi con un contratto pluriennale, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Cosa fare a quel punto? Semplice, quello che sembrava già scontato dopo il mortificante ko di Firenze dello scorso 27 ottobre: chiamare il Mr. Wolf giallorosso. Detto, fatto. La risposta non si è fatta attendere: “Arrivo”. Partito martedì sera per Londra, accompagnato dall'agente Chiodi e dalla moglie Rosanna, Ranieri ha incontrato i Friedkin soltanto nella tarda mattinata di ieri in un noto hotel della City, il Claridge's in Brook street, a due passi da Grosvenor Square. Tre settimane fa non aveva risparmiato critiche alla gestione Usa, definendo la Roma “un'anima fredda, senza personalità, alla quale manca una figura di riferimento” e criticando l'allontanamento di De Rossi: “Se lo confermi e gli fai un contratto di tre anni, stai dicendo al momento che vuoi costruire una nuova squadra. E allora non lo puoi mandare via dopo quattro giornate”. Ma in un momento così delicato, non era certo il momento delle ripicche.
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Ranieri pensaci tu
Tre settimane fa non aveva risparmiato critiche alla gestione Usa, definendo la Roma “un'anima fredda“
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