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rassegna stampa

Ranieri, addio in stile libero

LaPresse

Elegante e sincero, Claudio saluta e lascia una Roma da rifare: "Le chiacchiere ci hanno distratto. Trigoria? C’è troppa gente"

Redazione

Il solito garbo, l'eleganza di sempre. Un briciolo di rancore, anche. Claudio Ranieri esce da Trigoria senza aver raggiunto l'obiettivo (pochissime le possibilità di andare in Champions) massimo e gettargli addosso grandi responsabilità sarebbe pure sbagliato, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Alla fine va ringraziato, perché - oltre ad averlo intuito - lo ha anche detto apertamente, facendo capire che le responsabilità per la stagione negativa stanno in alto. Problemi di scelte e di gestione, meno di qualità dei calciatori. "La squadra ha subito l'assenza dei senatori che sono stati venduti la scorsa estate", disse.

Ieri è tornato proprio su questo aspetto psicologico. "Una volta analizzata la squadra, ho capito che avevo il compito di lavorare sull'autostima. Credo abbiamo lavorato bene dal punto di vista difensivo, cercando di prendere meno gol e i giocatori mi hanno seguito".

Trigoria è diversa da quando era arrivato una decina di anni fa, quando ha portato la Roma a sfiorare lo scudetto. Lui va via e quella realtà resta: "Difficilmente la Roma potrà competere il posto in Champions", e anche qui una parola di conforto. Insomma, Ranieri va via e presenta il conto al successore. "Ho trovato una struttura più moderna: a mio avviso credo che a Trigoria ci sia troppa gente. Sono abituato con meno persone. Capisco che la Roma stia diventando una società internazionale, e il brand conta molto".

Poi, il grande rimpianto. "Non è una critica a nessuno, ma forse si potevano gestire meglio certe voci. Si è detto Dzeko va via, Zaniolo va via, Ranieri va via, viene questo o quell'altro. Senza tutto ciò, forse quei due punti in più l'avremmo strappati da qualche parte. La Roma non ripartirà da zero, perché qui ci sono buoni giocatori. Ripartirà da un nuovo allenatore, che dovrà essere bravo a far capire le proprie idee".

Ultimo colpetto sulla gestione del caso De Rossi, su cui si è espresso anche la scorsa settimana. "Un fulmine a ciel sereno".