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rassegna stampa

Radja l’oro di Roma

Nainggolan valore tecnico ed economico: a Trigoria sta bene ma sono tante le squadre disposte a fare carte false per lui

Redazione

A 29 anni Radja Nainggolan è probabilmente all’apice della carriera. Una valutazione tecnica supportata anche dai numeri, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Mai in campionato aveva segnato 11 reti che sommate alla doppietta in coppa Italia alla Sampdoria, portano il totale a 13. Grazie a Spalletti si è trasformato in un centrocampista completo: difende, attacca, pressa, dove lo metti sta.

Domenica sera all’Olimpico erano presenti osservatori dell’Europa calcistica che conta. E che Nainggolan sia uno dei pezzi pregiati della Roma, è scontato ribadirlo. A Trigoria sono riusciti a rimandare fino ad adesso una promessa, fatta la scorsa estate dal predecessore di Monchi, riguardante un sostanzioso adeguamento del contratto. Nel momento in cui le parti si sono però sedute al tavolo, le carte sono cambiate e l’adeguamento si è trasformato in un premio. Se Nainggolan rispettasse l’accordo con la Roma, arriverebbe nel 2020 a 32 anni. Forse un po’ tardi per andare alla cassa. La Roma, forte di un lungo contratto, di adeguare l’intesa alle richieste del belga (4 milioni più premi), per ora non ci pensa.  Perché se il calciatore resterà, sarà il valore tecnico sul quale puntare. Se non sarà così, con i soldi della sua cessione potrà far sbizzarrire il nuovo ds Monchi. Anche perché non è da escludere che su Radja si apra una vera e propria asta. Conte, forte della vittoria della Premier, sia che rimanga a Londra o che arrivi a Milano, lo vuole con sé. È uno dei 4 acquisti richiesti ad Abramovic per dare l’assalto alla Champions o dei 5 che pretenderebbe da Suning per il clamoroso ritorno in serie A. Mourinho, a fari spenti, continua a monitorarlo, come Simeone che, per restare a Madrid, ha chiesto mano libera sul mercato.

Mosse che la Roma conosce bene e non è un caso che fosse disposta a spendere 28 milioni per Kessie. L’ingaggio richiesto dall’ivoriano ha frenato l’intesa, favorendo il Milan. Si torna al punto di partenza e dunque agli ingaggi che a Trigoria intendono calmierare (intanto rinnovato Tumminello sino al 2022). L’addio di Totti e il rinnovo di De Rossi, alla metà di quanto percepisce attualmente, è un primo passo.