Come sostiene Antonello Venditti, l’autore - insieme con Giampiero Scalamogna detto Gepy - del testo e della musica, “Roma Roma” è un inno d’amore, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Perché Roma è sinonimo di amore, perché quella parola è sostituibile anche con cuore. L’inno di Antonello è il secondo più bello, lo ha deciso l’autorevole settimanale France Football, quello del Pallone d’oro, dietro a “You’ll never walk alone” del Liverpool.
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Quell’inno che sfiora il Pallone d’oro del cuore
'Roma Roma' è il secondo inno più bello d'Europa, lo ha deciso l’autorevole settimanale France Football
L'inno della Roma si canta a casa e allo stadio, una poesia che ha unito. Una canzone che fa parte della Roma dal 1974, quando fu introdotta per la prima volta durante un derby, poi incisa ufficialmente nel 1975. Più di quarant’anni con qualche intermezzo, vedi Lando Fiorini con “Forza Roma forza Lupi” o lo stesso Venditti con “Grazie Roma”, inno dello scudetto ‘82-‘83. Ma quel Roma Roma o Roma Roma Roma alla fine non è mai scomparso, è sempre stato sotto traccia in ogni tifoso. E’ sempre nel cuore della gente, anche quando nel 2013 Venditti stesso, preso da un momento di delusione (eufemismo), propose di toglierlo perché "poco ormai si identificava con la Roma". Ma poi un po’ per le smentite e le precisazioni, un po’ perché quell’inno non si toglie e basta, tutto è rimasto come prima e forse anche meglio di prima. Perché non poteva essere diversamente.
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