rassegna stampa

“In maglia azzurra per Luis Enrique”

(Il Messaggero – M.Ferretti) Non poteva che esordire contro gli Usa, Fabio Borini.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Non poteva che esordire contro gli Usa, Fabio Borini.

Perché il ragazzo che gioca con il coltello fra i denti (avete presente la scena?) è uno dei fiori all’occhiello della Roma targata stelle e strisce. Arrivato nella capitale l’ultimo giorno di mercato della scorsa estate, Borini nel giro di pochi mesi ha saputo conquistarsi, a forza di corse, rincorse e gol (il primo proprio qui a Genova), un posto fisso nell’undici di Luis Enrique e anche la convocazione di Cesare Prandelli. Doveva giocare con l’Under 21 di Ciro Ferrara, ma l’espulsione di domenica scorsa a Bergamo di Dani Osvaldo, e la conseguente punizione, gli hanno spalancato le porte della Nazionale maggiore. E stasera contro gli Usa di Jurgen Klinsmann (ore 20,45) nel primo test del 2012 dell’Italia, coronerà il sogno di finire nell’elenco degli eletti, cioè di quelli che hanno indossato la maglia più prestigiosa del calcio italiano.

Un punto di partenza, quello di Genova, però: Borinho non ha ancora compiuto ventuno anni, è un attaccante moderno come quelli che piacciono (tanto) al cittì (...) e vede la porta. Con la Roma ha segnato sei reti nelle ultime sette partite di campionato e questo, ovviamente, ha favorito il suo ingresso nel Clan Italia. Piace a Prandelli, e piace tanto anche a Luis, perché sa attaccare e difendere con identica intensità: la sua partita è una continua caccia al pallone, da buttare alle spalle del portiere avversario o da tener lontano dalla propria porta. E non v’è dubbio che adesso Borini stia facendo mangiare le mani ai dirigenti del Chelsea che, dopo averlo accolto a Londra che era poco più di un bambino, lo hanno lasciato andar via a parametro zero. È stato bravo il Parma a (ri)portarlo in Italia, è stata ancor più brava la Roma a prenderlo in prestito (...) prima di acquistare il cinquanta per cento del suo cartellino in gennaio.

«Per me è un onore e un privilegio essere qui. Domenica mi ero aggregato alla Under 21 poi, lunedì mattina, mi è stata data la notizia e sono partito per Genova», il virgolettato di Borini, presentatosi in ritiro con la tuta della Roma. «Alla base di questa mia convocazione c’è tanto Luis Enrique, visto che, soprattutto dopo l’infortunio, mi ha dato grande fiducia e continua a credere in me. Io penso solo a giocare e a dare il massimo: non leggo giornali, non sento radio e mi sono creato una bolla dentro la quale mi isolo, pensando solo alla mia professione. Il caso De Rossi? Daniele ha spiegato tutto. Io difficilmente arriverò in ritardo ad una riunione, perché mi presento sempre venti minuti prima... Ma con questo non voglio assolutamente fare polemica con Daniele. Il derby? Prima c’è la partita dell’Italia». (...)