rassegna stampa

Professione tuttocampista: Dzeko, faccia da capitano

Edin oltre a non aver perso l'abitudine a segnare è diventato un uomo squadra. Di Francesco ripete sempre: "Si carica la squadra sulle spalle"

Redazione

Guardalo, Dzeko sembra Totti. La protezione della palla e non solo, l’essere sempre a disposizione del compagno, la qualità, questo era Totti. Lavoro sporco, quello che solo gli intenditori notano, e la giocata (anche) per la massa, vedi stop e scarico per Under nell’azione del gol vittoria alla Sardegna Arena, questo è Dzeko, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

C’è tanta roba in Edin, l’uomo in più di questo scorcio di 2018. "Si carica la squadra sulle spalle", va dicendo pubblicamente Di Francesco. Edin è un calciatore particolare, è una sorta di capitano, per certi versi come quel Capitano che ha smesso quasi un anno fa. Edin, a Cagliari, non ha fatto gol, ma come se lo avesse fatto. Partita mostruosa per intensità, per dedizione, per qualità.

E’ uomo squadra, la squadra in un uomo, per questo un capitano, come quel Capitano. Come lo è oggi De Rossi. Un centravanti alla Voeller, con nelle gambe molti gol in più, ma con quella stessa tigna che ha depositato il tedesco nei cuori dei tifosi della Roma. Anche i più piccoli, quelli che non lo hanno visto giocare, oggi sanno chi sia Rudi, cosa abbia significato per il mondo giallorosso ed è rimasto il tedesco volante. Edin ha spiccato il volo come Rudi. Perché, come lui si è innamorato della Roma. Uno scatto palla al piede nel recupero, o un ripiegamento quasi da terzino sempre nei minuti finali, fanno oggi di Edin un calciatore completo, un attaccante moderno.

Domenica c’è la Juve (le curve dell’Olimpico già sono esaurite), la sua prima vittima.  L’anno prossimo, quando Edin si avvicinerà ai 33 anni, la Roma dovrà fargli un regalo: una bella/efficiente alterativa, per non fargli giocare, come quest’anno, 47 partite (e ne mancano ancora 2. Sarebbe un bene per tutti, anche per Dzeko.