Un momento difficile, dal quale Florenzi deve uscire da solo, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. La doppia esclusione col Milan (prima dall'undici di partenza e poi a gara in corso, quando Spinazzola ha chiesto il cambio) ha sorpreso non poco.
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Problemi fisici e diversi errori: Florenzi, la fascia è senza sorriso
L'allenatore lo tiene in panchina, contro l'Udinese lotta per un posto
Già col Genoa, rimane coinvolto nel terzo gol rossoblù di Kouamé, sbagliando la diagonale. Errori che si ripetono: in difficoltà a Bologna, contro l'Atalanta non chiude su de Roon in occasione del raddoppio dell'Atalanta. Arriva il primo appunto indiretto del tecnico: "Sul 2-0 non abbiamo fatto quello che dovevamo".
I primi di ottobre, una fastidiosa influenza lo tiene fuori sia con il Wolfsberger che con il Cagliari e lo costringe a rinunciare anche alla nazionale. Quando torna in campo dopo la sosta, delude a Genova. Il resto è storia recente: in Europa League si accomoda in panchina e quando entra, diventa lo spot migliore della legge di Murphy («Se qualcosa può andar male, lo farà»). Prima dell'abbaglio di Collum, ha la palla del 2-0 a tu per tu con Sommer ma calcia a lato. Tre giorni dopo, la doppia esclusione col Milan.
Domani c'è la trasferta di Udine. Proprio in Friuli, tre anni e mezzo fa (marzo 2016), un suo (bel) gol fu decisivo (2-1). Anche quel giorno, con Totti e De Rossi in panchina, Florenzi era capitano. Corsi e ricorsi. Magari stavolta utili per invertire il trend.
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