Lorenzo Pellegrini ha confermato di essere padrone del suo destino nel nuovo ruolo di trequartista che sembra fatto su misura per lui, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Repertorio da giocatore completo per fare la differenza in mezzo al campo: incursioni e conclusioni, pressioni, contrasti e sovrapposizioni. Nessuno, anche da infortunato, lo ha mai perso di vista. Ovviamente Di Francesco. Ma in Italia ha altri estimatori e non da oggi. Che lo abbiano chiesto la Juventus, soprattutto Allegri, e il Milan, già con Montella, si sa da quando è stato protagonista nel Sassuolo. Lo stesso Napoli si è affacciato, pure dopo lo sbarco di Ancelotti. All’estero Mourinho lo ha indicato allo United: il suo manager è stato poche settimane fa in Inghilterra per capire fino a che punto l’interesse fosse concreto. E in quel viaggio anche Sarri, adesso da coach del Chelsea, si è ricordato del ragazzo di Cinecittà.
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Pellegrini, il Real rilancia e sfida lo United
Florentino Perez, nel viaggio a Roma della settimana scorsa, ha ribadito all’entourage del giocatore di tenerlo in grande considerazione
La Premier fa da calamita, al punto che da qualche giorno i bookmakers hanno quotato il suo trasferimento (si gioca a 2) al Manchester di Mou addirittura a gennaio. Ma in prima fila, dall’inizio del 2018, c’è il Real. Di Zidane fino al maggio scorso e di Perez oggi. Il presidente madridista, nel viaggio a Roma della settimana scorsa, ha ribadito all’entourage del giocatore di tenerlo in grande considerazione. Lorenzo, però, non cambia idea. Dà la priorità alla Roma. Almeno fino a quando si sentirà al centro del progetto tecnico in cui poter continuare il suo percorso di crescita. L’ambizione prima del guadagno. Se la Roma, all’inizio del nuovo anno, deciderà di chiamarlo è per ridiscutere la clausola. Quei 30 milioni, con finestra triennale ( 1-31 luglio) invitano i grandi club a farsi avanti.
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