Quando le cose funzionano, sei portato a rivalutare un po' tutto, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Sì, anche il lavoro di Monchi, che fino a qualche settimana fa era - per tanti - da buttare. Ovvio, una Roma-Cagliari non fa primavera, anche se è primavera, ma qualcosa si muove e un bagliore di futuro torna a vedersi. In questo momento si rivaluta di slancio una buona parte del mercato di Monchi e qualche giocatore che, fino a poco tempo fa, sembrava spento e invece oggi è luminoso, su tutti Florenzi, ma con lui anche Fazio, Kolarov ma soprattutto gli acquisti estivi.
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Pastore, Kluivert e Nzonzi: salvate i soldati di Monchi
La doppia anima del possesso palla conta la sua qualità, non la quantità
Kluivert, se inquadrato, non sembra male. Il suo problema era l'anarchia, gettarsi davanti il pallone e correre (sabato lo sprinter della partita con velocità media di 34,94), senza uno spartito. Ora gioca per la squadra, dà una mano in difesa, anche Ranieri lo mette a destra, come Di Francesco. Lui storceva il naso, ora non lo storce più, si sente a suo agio.
Poi c'è Nzonzi. Il francese, a differenza dell'olandesino, ha giocato molto di più, per mesi è stato il titolare indiscusso: rendimento così e così. Con Ranieri non stiamo vedendo Vieira, ma almeno Steven appare più inserito, meno inutile. E infine, tra gli eroini di Roma-Cagliari, non può che essere citato Pastore, l'acquisto che Monchi ha pagato di più. Javier ha fatto capire che la colpa fosse dell'allenatore precedente, ma la realtà non è questa. L'argentino ha accettato di sottoporsi a un esperimento, quello di fare la mezz'ala, che poi è fallito. Il motivo del flop va ricercato nella fragilità dei suoi muscoli, Di Francesco aveva pure cambiato modulo per inserire nella Roma la figura del trequartista. In quella posizione poteva far vedere qualcosa, tipo quanto mostrato con il Cagliari, ma i muscoli non hanno retto e hanno preso il sopravvento Pellegrini prima e Zaniolo poi. Pastore ora dovrà essere testato in partite un po' più arrembanti.
Zaniolo, inquieto per il nuovo contratto che non arriva, perde intanto quota. Come Schick, che proprio non riesce a sfondare, nemmeno con chi, come Ranieri, gli aveva tirato la volata.
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