Arriva direttamente al cuore del Partito democratico, l'indagine sui pagamenti alla politica dell'imprenditore Luca Parnasi, arrestato a giugno scorso per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, ma che da alcuni mesi ha deciso di raccontare quello che sa ai pm romani. A finire sul registro degli indagati è il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, come scrive Sara Menafra su Il Messaggero.
rassegna stampa
Parnasi, il tesoriere del Pd indagato per fondi illeciti
Francesco Bonifazi è finito sul registro degli indagati per 250mila euro ricevuti dal costruttore romano
Una relazione che ora costa all'esponente dei dem l'accusa di finanziamento illecito, in concorso con l'imprenditore romano: i due avrebbero usato anche la fondazione Eyu come canale per far arrivare al Pd soldi non in chiaro ma le indagini dovranno ora capire se siano arrivate anche altre dazioni, per ora la cifra contestata è di 150mila euro.
L'imprenditore ha anche ammesso che tra lui e il tesoriere, prima dell'ultima campagna elettorale, ci sarebbero stati diversi contatti e un incontro nella sede del Pd a Sant'Andrea delle Fratte. La riunione è stata registrata dal trojan che Parnasi aveva sul cellulare e che ha seguito le mille relazioni dell'imprenditore che doveva guidare la realizzazione dello stadio di Tor di Valle. Ma, visto che si è svolta nello studio del parlamentare, non può essere utilizzata e dovrà essere distrutta.
Bonifazi è il presidente della fondazione Eyu, che avrebbe ricevuto un totale di 250mila euro, in due tranche: 150mila euro più 100mila, questi ultimi però sarebbero giustificati.
Nel corso di tre interrogatori, assistito dall'avvocato Emilio Ricci, Parnasi ha ammesso di aver pagato politici di ogni schieramento, sia con finanziamenti «in chiaro» sia usando coperture. E di aver usato l'avvocato Luca Lanzalone, consulente di punta del Campidoglio finito ai domiciliari nel corso di questa indagine, per avvicinarsi ai Cinque stelle. Molte le sponsorizzazioni in vista delle ultime regionali del Lazio e, sempre in vista delle elezioni, sarebbero stati concordati anche finanziamenti a Radio Padania e alla fondazione Più voci. Parnasi ha ammesso che questi soldi erano destinati alla lega. E ora sul capitolo sono in corso verifiche.
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