Ieri l'incontro con Spalletti, oggi invece sarà il Totti-Day per la firma del rinnovo del capitano: ecco i primi due giorni di lavoro di Pallotta nella Capitale. Il tecnico ha lanciato l'ennesimo avviso ai naviganti: «La Roma ha un bel motore e sarebbe bene andare a lavorare su quello, mettendo a punto i particolari senza toccare il motore stesso, perché la squadra ha dei bei cavalli che andrebbero mantenuti. È difficile rassicurare in un mercato così aperto». L'utilizzo dei due condizionali non è un caso, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero". Lucio è consapevole, al netto delle rassicurazioni ottimistiche di Pallotta («Non partirà nessuno»), che sarà molto difficile mantenere la rosa attuale. Ruediger e Pjanic rimangono in bilico, senza dimenticare Nainggolan.
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Pallotta-Totti, l’ora della firma
Oggi è atteso l'annuncio del rinnovo del capitano. Intanto Sabatini vive da separato in casa: dal grande innamoramento si è passati al grande freddo tra il ds e il presidente
Su Digne, invece, Spalletti ha giocato un po' a nascondersi: «La nostra volontà è tenerlo, come Szczesny, ma poi bisogna chiedere al Psg se ce lo lascia un altro anno, perché sembra che loro se lo vogliano tenere». In realtà nell'ultima settimana le parti si sono avvicinate: Il Psg concede il rinnovo del prestito e anche se chiede l'obbligo del riscatto negli ultimi giorni si è mostrato conciliante a discutere del prezzo del cartellino che potrebbe scendere sino a 12 milioni.
Ieri mancava solo Sabatini da Tonucci. L'anomalo rapporto tra il ds e il presidente continua e più trascorrono i giorni, più sembra ricalcare da vicino quello vissuto la scorsa estate tra Garcia e Pallotta. Dal grande innamoramento si è passati al grande freddo con i due che vivono ormai da separati in casa. Quando Sabatini voleva andare via, Pallotta non glielo ha concesso. Ora che il ds si è auto confermato per un anno in un'intervista a la Gazzetta dello Sport lasciando tuttavia trasparire alcuni dissapori («È il mio ultimo anno a Roma, continuerò a fare il ds alla mia maniera. Non sono commissariabile. Percepisco uno scollegamento tra me e Pallotta»), domenica l'imprenditore statunitense ha preso tempo dichiarando «non lo so se resterà, debbo ancora vederlo».
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