La Roma, dopo i 2 pareggi consecutivi contro il Bologna e l’Atalanta, non può proprio permettersi di sbandare ancora nella volata Champions. Stasera all’Olimpico è dunque costretta a battere il Torino, rigenerato dai 3 successi di fila, per respingere l’attacco dell’Inter quarta, salita a meno 4. Anche perché il Napoli secondo, ospite qui lunedì, è appena volato a più 8. La nuova chance è insomma da sfruttare e basta.
rassegna stampa
Obbligo di vittoria per la Champions
Stasera all’Olimpico la Roma è costretta a battere il Torino, rigenerato dai 3 successi di fila, per respingere l’attacco dell’Inter quarta, salita a meno 4
L’ultimo successo dei giallorossi, il 3 aprile nel derby, non è così lontano e quindi l’autostima non può essere improvvisamente evaporata. A rallentare la Roma, capace comunque di una striscia d’imbattibilità lunga 12 gare, sono state le condizioni fisiche non ottimali di alcuni titolari: Keita, Pjanic e lo stesso Dzeko che, riproposto dall’inizio a Bergamo, non riesce a essere decisivo come dovrebbe.
Spalletti è stato chiaro con il centravanti. Sia in pubblico che in privato: il tempo è scaduto e da qui al traguardo, cioè in queste 5 partite, Dezko non deve stonare. L’allenatore gli chiede di usare il fisico per lasciare il segno. Per aiutare la squadra e se stesso. E pretende, da lui e dagli altri, più concentrazione. La sua seconda avventura a Trigoria è diversa proprio per i riportini che, almeno ricordando le sue vecchie e mai sopite allusioni di 7 anni fa, avevano destabilizzato, a sentir lui, la sua precedente esperienza alla guida della Roma. Il paradosso della nuova gestione, come confermato pure dalle più recenti esternazioni, lo chiama direttamente in causa: spesso è proprio lui a riportare a galla visucci e malumori, notti brave e ritardi non autorizzati.
(U. Trani)
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