La giornata di ieri ha fatto registrare le prime fibrillazioni interne al M5s. Tema: il nuovo stadio che Pallotta vorrebbe costruire a Tor di Valle, insieme a tre grattacieli tutti destinati a opere private, il cosiddetto «Ecomostro», come lo hanno ribattezzato le principali organizzazioni ambientaliste del Paese.
rassegna stampa
«No a Tor di Valle», M5S diviso
Alcuni esponenti grillini non hanno gradito una presa di posizione così marcata di Berdini
Il progetto è stato bocciato duramente da Paolo Berdini, in linea peraltro con l’Istituto nazionale di Urbanistica. L’assessore in pectore della giunta Raggi, due giorni fa a Radio Radicale, aveva parlato «di uno scempio», dicendosi «contrario». «Rispetterò le leggi, ma userò ogni mezzo consentito per impedire questo scempio e per tutelare gli interessi della città», il pensiero dell’urbanista.
Alcuni esponenti grillini, come scrive Lorenzo Di Cicco su Il Messaggero, non hanno gradito una presa di posizione così marcata e all’Ansa hanno riformulato la posizione dei Cinquestelle: il progetto, in sostanza, può essere «un’opportunità di crescita, ma a patto che rispetti i principi di legge». Principi di fronte ai quali «il M5S non transige».
Insomma, nessuna cambiale in bianco al manager di Boston e al costruttore Luca Parnasi, ma «è prematuro esprimere ora una valutazione». «Berdini si è espresso analizzando il piano della progettistica e ha dato solo un parere da tecnico», ragionavano ieri dal M5s. E l’interessato ha precisato: «Le mie parole sono state travisate. Scempio è pensare di poter edificare su Roma senza alcuna logica urbanistica. Non c’è pregiudizio nei confronti dello stadio, ma sarà mio dovere approfondire ogni singolo aspetto del progetto con il sindaco, nel rispetto della città e dei romani».
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