rassegna stampa

Napoli-Roma, registi a caccia dell’ Oscar

Tra Jorginho e De Rossi la posizione è la stessa, il modo di interpretare il ruolo è molto diverso

Redazione

Otto anni di differenza sono una vita, specie se fai il centrocampista e devi scattare appresso a pallone e avversari, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. In Napoli-Roma di questa sera ci sono Jorginho da una parte, De Rossi dall'altra: due registi a caccia dell'Oscar. Uno, la carriera, la sta portando avanti con successo, l'altro è quasi alla fine e tante soddisfazioni se le è pure tolte.

La posizione dei due rivali in campo è la stessa, il modo di interpretare il ruolo ad essere molto diverso: Jorginho un regista classico, distributore di palloni e idee, Daniele più un mediano/difensore, trasformatosi in regista senza mai diventarlo sul serio. La distribuzione palla è diversa di squadra in squadra, al di là delle caratteristiche del singolo interprete in regia: il Napoli gioca nel corto, con palleggio rapido e fraseggio continuo ad alta velocità; la Roma predilige il pressing e la ripartenza rapida in verticale, di possesso ne fa meno. Uno, Jorginho, ha meno esperienza dell'altro, questo lo si evidenzia per l'età e il numero di partite vissute ad alto livello.

Sarri al suo regista non rinuncia quasi mai, mentre Di Francesco, specie quando aveva Gonalons, lo ha fatto risposare, spiegando anche ieri la diversità tra il romano e il francese.

Di Francesco ha utilizzato De Rossi 15 volte in campionato e 5 in Champions, il numero 16 ha risposto con un assist e zero gol (da quando gioca da difensore aggiunto, di reti ne ha sempre fatte poche, ovviamente). Diverso lo score del suo dirimpettaio: 23 partite in campionato, due in Champions più le due nel preliminare con il Nizza, poi una in Europa League e una in Coppa Italia: due gol (uno su rigore uno su ribattuta dopo un penalty fallito) e 4 assist.

La differenza, insomma, è nei passaggi gol più che nei gol. Perde meno palloni il romanista (40) rispetto al napoletano (80), me ne recupera di più quest'ultimo (56) rispetto a Daniele (29). Chi gioca contro il Napoli sa bene quanto sia necessario tappare la fonte di gioco, appunto Jorginho. Ed ecco perché un giallorosso dovrà andare ad aggredirlo in fase di possesso avversario. Contrastare le giocate di Jorginho sarebbe già un modo per limitare la portata offensiva del Napoli: