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Nainggolan e il sospetto del debito con i narcos. Il calciatore scarcerato

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Le voci raccolte dagli investigatori nel sottobosco criminale di Anversa rivelano che Nainggolan, qualche tempo fa, avrebbe avuto bisogno di parecchi soldi, poi restituiti tramite un conto bancario
Redazione

La notte trascorsa in carcere, racconta il suo avvocato Mounir Souidi, non è stata un'esperienza facile da affrontare: "È un calciatore di fama internazionale. Negli ultimi decenni ha dormito decisamente meglio che in una cella al freddo". È un'atleta, "non un criminale". Ieri, dopo due interrogatori, Radja Nainggolan è stato rilasciato dal gip di Bruxelles con alcune condizioni da rispettare, tra cui il divieto di uscire dai confini del Belgio e l'obbligo di restare a disposizione della Procura, scrive Claudia Guasco su Il Messaggero. Per l'ex centrocampista di Roma, Inter e Cagliari il fermo di lunedì mattina non è stato trasformato in arresto, ma rimane comunque sottoposto a libertà vigilata. L'ex nazionale belga è indagato per partecipazione a un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupe facenti, accusata di avere importato cocaina dall'America Latina all'Europa attraverso il porto d'Anversa per poi distribuirla in tutto il Belgio. "L'inchiesta riguarda la droga - afferma Souidi - Il mio assistito è stato interrogato nell'ambito di questa indagine. Giusto. Per lui tuttavia non si tratta di una questione di droga, bensì di una serie di somme di denaro per le quali ha dovuto fornire spiegazioni". Il legale insiste sul punto: il giocatore non è sospettato per attività direttamente collegate al traffico di stupefacenti, ma per denaro prestato a conoscenti. "Si tratta di soldi che ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente, perché è un uomo gioviale. Dobbiamo ora determinare - rimarca il difensore - se le persone coinvolte hanno utilizzato questi soldi illegalmente". Secondo Souidi si tratta di cifre non particolarmente ingenti, soprattutto se paragonate a ciò che il centrocampista ha guadagnato nel corso della sua carriera. Un tenore di vita di cui il sito "Nieuwsblad" restituisce le immagini, pubblicando le foto dell'attico nel quale vive: piscina, tappeto zebrato, cucina professionale, svariate camere da letto. "Forse è stato ingenuo, ma non ha mai avuto intenzione di aiutare persone provenienti da un certo ambiente", assicura l'avvocato. Le voci raccolte dagli investigatori nel sottobosco criminale di Anversa rivelano che Nainggolan, qualche tempo fa, avrebbe avuto bisogno di parecchi soldi, poi restituiti tramite un conto bancario.