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Il Messaggero

Mourinho, il padrone di casa

 Getty Images

Il ruggito leonino e l'afflato della folla allo stadio, per lo Special One sono parti indispensabili del programma

Redazione

Il leone è un animale territoriale, difende la porzione di savana in cui ha deciso di vivere con tutti i mezzi, a cominciare dai ruggiti, per dissuadere iene e nemici vari. Anche José Mourinho è un allenatore territoriale, scrive Andrea Sorrentino su Il Messaggero. Nella sua filosofia, la costruzione della propria forza passa necessariamente dalle partite in casa, dove una squadra deve erigere il suo fortino, e attraverso quello scudo psicologico farsi grande. Questo è il nostro campo, dice José, questo è il nostro stadio e quella è la nostra gente: quindi gli altri non devono passare, non possono vincere nemmeno per sbaglio, soffriranno tanto per evitare la sconfitta. Anche così si edifica l'autostima. Oggi gli stadi non sono quei pentoloni fiammeggianti di una volta, spesso buona parte del pubblico è distratta da telefonini e selfie, il tifo non è più così partecipe. Ma il ruggito leonino e l'afflato della folla, per Mourinho, sono parti indispensabili del programma. Il fatto che i tifosi della Roma rispondano all'appello, col tutto esaurito contro il Sassuolo (rispetto alla capienza consentita, s'intende) e quasi certamente pure col Cska Sofia, non potrà che far piacere allo Special, lui si attende tanta gente e molto vicina ai giocatori, ne ha proprio bisogno. Il suo orgoglio è il curriculum di 25 successi tra campionati e coppe, ma anche l'ingresso nel 2015 nel Guinness dei primati per il suo record di gare di campionato senza sconfitte in casa tra il febbraio 2002 e l'aprile 2011. Oltre 9 anni e 150 partite, tra un Porto-Beira Mar 2-3, lui appena arrivato al Porto, e un Real Madrid-Sporting Gijon 0-1. In mezzo, 125 vittorie e 25 pareggi. L'allenatore dello Sporting che interruppe la serie si chiamava Manolo Preciado: morì 14 mesi dopo, per un improvviso malore. Nei tre anni a Madrid, José perse tre volte al Bernabeu: due il primo anno, una nel secondo (contro il Barcellona) in cui vinse la Liga e nessuna nel terzo. Poi tornò al Chelsea, perse una volta a Stamford Bridge il primo anno e nessuna nel secondo. E appena tre sconfitte a Old Trafford (due da Guardiola col City) nei due anni completati al Manchester United. Nelle 14 stagioni intere in cui ha guidato una squadra, JM ha vinto 8 campionati, e su 53 sconfitte totali appena 7 sono arrivate in casa. E' imbattuto in casa in Italia: 39 partite senza sconfitte, a due gare dal record di Allegri, 41.