José Mourinho è distrutto, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Dagli occhi traspare stanchezza, rabbia e delusione. Vorrebbe dire tante cose, ma sceglie di non fare troppa polemica sia con la Lazio che con i suoi. Quando gli chiedono il perché la forbice tra gol attesi e gol segnati è così ampia, taglia corto: "La risposta che vuoi non te la posso dare. È colpa mia". È evidente che non la pensi così, José soffre l'assenza di Dybala, il creativo della squadra: "Tutta la settimana si è parlato di Immobile e Milinkovic, ma non si è parlato di Paulo. In questo tipo di gioco è più importante di altri. Lui è la luce che ti fa l'assist e trova il gol. Se torna con il Torino? Solo se ci sarà un'evoluzione positiva dell'infortunio". Mou ha dipinto la sua squadra come vittima del non gioco della Lazio: "Nelle nostre culture latine come in Portogallo, Spagna o Italia si dice che è un gioco cinico e intelligente. In Inghilterra la gente va a casa dopo 20 minuti. Il tempo utile di gioco e l'intensità sono bassissime. È stato un dominio, la Lazio ha difeso il gol del vantaggio e giocato il meno possibile. Lo hanno fatto bene e a noi è mancata questa lucidità, la luce di qualità che trova lo spazio, l'assist, l'azione che fa la differenza".
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Mourinho: “Abbiamo perso con mezzo tiro”
Quando gli chiedono il perché la forbice tra gol attesi e gol segnati è così ampia, taglia corto: "La risposta che vuoi non te la posso dare. È colpa mia"
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