Da protagonista indispensabile della difesa giallorossa ora Manolas sta assumendo anche il ruolo di leader della squadra. In campo il greco, come sottolinea Stefano Carina su Il Messaggero, assomiglia sempre di più a Walter Samuel, il difensore giallorosso eretto a guardiano della difesa giallorossa di Capello, uno di quei calciatori che parlava soltanto con gli occhi.
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Manolas sulle orme di “The wall”
Il greco, come lo era Samuel, è uno di quei calciatori che parla soltanto con gli occhi. E la tifoseria inizia ad accorgersene e dimostra di apprezzare
Caratterialmente e tecnicamente differenti, Kostas sta acquisendo quella sicurezza necessaria per diventare il leader del reparto. E la tifoseria inizia ad accorgersene e dimostra di apprezzare.
Arrivato due anni fa per sostituire Benatia, Manolas ha dovuto confrontarsi per un periodo con il fantasma del marocchino. Ora a forza di prestazioni positive è divenuto un punto di riferimento.
Delle sedici gare stagionali, il tecnico gli ha risparmiato soltanto gli ultimi 20 minuti contro l’Udinese con la Roma avanti già di tre reti. In 15 mesi ha cambiato cinque partner. Li ha provati tutti, a rotazione: Yanga-Mbiwa e Astori lo scorso anno, De Rossi, Ruediger e, per una partita e mezzo, Castan in questa stagione.
Ad agosto, nelle ultime ore di mercato, un intermediario si è presentato a Trigoria paventando un’offerta di 35 milioni del Chelsea. La Roma, come è normale che sia, ha vacillato. Ma i tempi stretti e la difficoltà a reperire elementi già pronti, hanno fatto dire di no a Sabatini.
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