rassegna stampa

Lunedì il consiglio: tutti cercano alleati. La nomina del nuovo ct slitta a metà agosto

Lunedì ci sarà il consiglio di Lega. Intanto slitta ad agosto la nomina del nuovo Ct della nazionale.

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Mai come stavolta il Consiglio Federale si fa attendere. Temi all’ordine del giorno non mancano: dalla decisione se Abete resterà in carica come traghettatore verso le elezioni o se subentrerà il vicario Tavecchio, dalla data stessa dell’assemblea elettiva (che a meno di colpi di scena sarà l’11 agosto, aggiornando l’ordine del giorno che prevedeva la riforma dei codici di giustizia sportiva) alle vere e proprie candidature, si profila una giornata molto lunga. Tuttavia telefonate, incontri e contatti nelle ultime ore stanno profilando uno scenario molto chiaro. Per subentrare ad Abete serve ottenere il 51% dei voti degli elettori.

Partendo dal presupposto che tra questi, la Lega Dilettanti gode del 34%, le tre leghe (A, B e Lega Pro) il 33% equamente diviso, i calciatori il 20, gli allenatori il 10 e gli arbitri il 2, fare i conti non è difficile. A Tavecchio per essere eletto serve ancora il 17% dei voti. Non è un mistero che Macalli è pronto ad affiancarsi con il suo 11% (in cambio potrebbe ottenere la vicepresidenza vicaria). All’appello a quel punto mancherebbe il 6%. E chi potrebbe andargli incontro? La spaccatura che continua ad esistere nella Lega di A (ricordate l’elezione di Beretta?), lascia presumere che i voti che mancano all’attuale presidente vicario potrebbero arrivare dall’ala lotitiana. Proprio dal presidente della Lazio che potrebbe appoggiare l’elezione di Tavecchio. I rapporti tra le parti sono buoni e in più Lotito potrebbe ottenere in cambio l’altra carica di vicepresidente. Uno scenario che chiaramente non prende in considerazione eventuali rese dei conti interne ma che per ora, in attesa del consiglio Federale di lunedì e quanto ne seguirà, appare il più probabile.

Il discorso Ct  ovviamente è una conseguenza della nomina del presidente. Quindi se ne parla ad agosto. La situazione è chiara: c’è il partito dell’esoso, che pensa a tecnici dai grandi guadagni, vedi Allegri, Mancini e Spalletti. E c’è chi vorrebbe un allenatore tutor, tipo Guidolin (Zaccheroni è caduto in disgrazia dopo il mondiale non proprio esaltante giocato col Giappone), in attesa di far crescere uno alla Cabrini o Di Biagio.