L'accordo tra Roma e Chelsea per Lukaku è in chiusura. leri nuovi contatti tra i due club che hanno trovato, dopo un lungo tira e molla, un'intesa di massima sul costo del prestito. Non i 10 milioni chiesti inizialmente dai Blues, ma, secondo quanto riportato da Stefano Carina de Il Messaggero, nemmeno i 5 offerti dai giallorossi che dovranno aggiungerne altri 3 di bonus. Come al solito il tema di discussione di queste ore è la facilità di renderli fruibili. Scoglio, da quanto trapela, aggirabile nella giornata di oggi quando il gm Pinto e Paul Winstanley, braccio destro di Todd Boehly, si rivedranno dopo il lungo meeting andato in scena nella giornata di sabato. Ma non è questo il principale, tema sul quale le parti si dovranno confrontare che rimane lo stipendio di Lukaku. Romelu, al netto della decurtazione che ha accettato pur di tornare a giocare in Italia, vuole guadagnare 9 milioni, quelli che ha percepito nell'ultima stagione a Milano. Se il Chelsea gli paga il corrispettivo di 1,8 milioni per luglio e agosto (dove non si è mai allenato con la prima squadra) il mosaico si completerebbe del pezzo mancante. Perché la Roma potrebbe così offrirne 7,2, rispettare il transfer balance e non andare incontro a possibili restrizioni nella futura lista Uefa. Oggi viene considerata una giornata importante. Anzi cruciale. Perché Lukaku è atteso a Londra.
Il Messaggero
Lukaku, ci siamo: atteso il sì
Se Lukaku accetta questa decurtazione dello stipendio per andare alla Roma, il Chelsea avrebbe chiesto di estenderla per l'intera durata dell'accordo (fino al 2026). Vien da sé che la situazione si complicherebbe leggermente perché Romelu non rinuncerebbe a due milioni ma a sei per l'intero arco temporale. L'unica incognita riguarda quindi i rapporti tra il centravanti e il club londinese. Se quindi il belga trova l'intesa con il Chelsea, quella con la Roma sarà la semplice conseguenza. La Roma nel frattempo ha verificato tutte le carte relative ai benefici del decreto crescita, fondamentali per l'happy-end. Lukaku, infatti, firmando per la Roma entrerebbe nel quinto anno di beneficio dello stesso (considerando che in Italia è sbarcato nel 2019, all'Inter, e che l'anno di ritorno al Chelsea in tal senso non influisce), fattispecie che determina tutta una serie di adempimenti diversi, soprattutto a livello fiscale. Tra oggi e domati la situazione si definirà.
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