rassegna stampa

Luis senza soste

(Il Messaggero – U.Trani) – Mancano sei partite alla fine, ma è nei prossimi dieci giorni che la Roma si gioca la stagione.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - Mancano sei partite alla fine, ma è nei prossimi dieci giorni che la Roma si gioca la stagione.

Il concentrato di impegni, conseguenza diretta del Consiglio straordinario della Lega calcio, prevede quattro gare da domenica 22 aprile a martedì 1° maggio contro Juventus, Fiorentina, Napoli e Chievo. Luis Enrique sa che i quattro match possono lanciare la Roma verso il terzo posto, obiettivo che darebbe ben altra sostanza a quest’annata vissuta in altalena. L’asturiano, quando ieri pomeriggio è stato informato sul nuovo calendario, ha subito deciso di dare un giorno di riposo in più al suo gruppo, chiamato a uno sforzo non previsto nella fase cruciale del torneo. Aveva già avvertito, domenica, Franco Baldini dell’eventualità: cioè due giorni di libertà per la squadra, e non solo uno, se fosse stato confermato il posticipo di domenica sera (Juve, come da programma iniziale e senza slittamento della giornata numero 33, o Fiorentina, sarebbe stato lo stesso).

Il dg, appena ha avuto l’ufficialità della decisione presa dalla Lega (la società giallorossa, pur accettandola, non l’ha condivisa), ha fatto avvertire i giocatori che resteranno a casa anche oggi, come suggerito da Lucho. Domani la ripresa degli allenamenti, alle ore 14, anche se stamattina c’è chi andrà comunque a Trigoria per fare fisioterapia e palestra. «Nessuno corre come noi, nemmeno la Juve». Già sabato mattina, presentando la gara con la Fiorentina che è poi stata rinviata, Luis Enrique aveva lanciato la sfida alla formazione di Conte. La Roma ricomincerà, domenica sera, proprio dallo Juventus stadium, visitato con curiosità e studiato nei particolari la sera del 24 gennaio scorso dal presidente Thomas DiBenedetto, quando i giallorossi sono stati eliminati dalla Coppa Italia, nel turno secco dei quarti di finale. (...)

Scontitti nettamente, 3 a 0, vogliono prendersi la rivincita. Contro la prima in classifica, ancora imbattuta in questa stagione. E con un altro ricordo recente che è migliore dell’altro. Nessuno ha dimenticato, a Trigoria, quella notte, in cui erano assenti De Rossi e Osvaldo. Ora sono due dei tre diffidati della Roma (l’altro è Bojan). Se ci fosse stata prima la gara con la Fiorentina, avrebbero rischiato di saltare proprio la gara con la Juventus. Ci saranno, invece, come i sette diffidati bianconeri. E non mancherà nemmeno Borini, recuperato già prima di domenica scorsa e ora con la possibilità di lavorare una settimana in più. Il giovane attaccante entrò in corsa il 24 gennaio, anche in quel caso stava riprendendosi da un infortunio muscolare. Luis Enrique, insomma, potrà contare sull’organico quasi al completo. Mancheranno solo Cassetti, Burdisso, Juan e forse Lobont. «Negli spogliatoi, a Lecce, i giocatori più grandi ci hanno fatto un piccolo discorso, come accade spesso dopo partite del genere. E da quel giorno siamo ripartiti, anche se abbiamo bisogno di continuità» ha raccontato ieri Viviani a Coverciano, dove era in ritiro con l’Under 20. La Roma si prepara insomma al mini ciclo. Partirà per Torino domenica mattina, cioè il giorno della gara, e rientrerà nella notte a Fiumicino. Mercoledì 25 all’Olimpico, alle ore 15, la seconda gara del mini ciclo contro la Fiorentina (potrà schierare Amauri che sconterà la squalifica contro l’Inter). Sabato 28, in notturna e sempre in casa, la terza contro il Napoli, martedì 1° maggio al Bentegodi, alle ore 18, la quarta contro il Chievo. Tutto in dieci giorni. (...)