Luis Enrique ha ancora un pezzo di cuore giallorosso, ma fino a un certo punto: «Io farò il lavoro dell'allenatore del Barcellona, cercando di vincere tutte le partite come ho sempre fatto dall'inizio del mio incarico qui. Alla fine il calcio è particolare, giudicheremo se perderemo punti dove ho sbagliato. Mi piacerebbe che passasse la Roma, ma soprattutto noi». In sintesi: se i giallorossi non vanno agli ottavi, non devono prendersela con lui. «Vogliamo chiudere in testa - prosegue il tecnico blaugrana, come riporta Ugo Trani su "Il Messaggero" - ecco perché la gara con la Roma diventa fondamentale. Sarà diversa da quella dell'andata. Più aperta, perché loro hanno bisogno di punti. Mi aspetto che loro facciano una partita di livello».
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Luis l’amico ritrovato: «Ma niente sconti»
«Vogliamo chiudere in testa, ecco perché la gara con la Roma diventa fondamentale. Sarà diversa da quella dell'andata. Più aperta, perché loro hanno bisogno di punti. Mi aspetto che loro facciano una partita di livello»
L'invito, dunque, alla sua ex squadra è di non chiudersi come fece all'Olimpico, complicando la vita al Barça: «E' vero che il ritmo non è stato sempre quello voluto ma è difficile giocare contro una squadra con molti giocatori dietro la palla. Dopo aver analizzato quel match vorrei che il Barça si ripetesse. Lì il giudizio è stato giudicato negativamente ma il gioco ha detto che siamo stati superiori. Spero che sia così pure qui, riuscendo però a capitalizzare le occasioni da gol».
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