rassegna stampa

Luis Enrique a testa alta «Io non firmo per il pari»

(Il Messaggero – M.Ferretti) Luis Enrique non gioca con le parole. «Mi dispiace, ma non firmo per un pareggio.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Luis Enrique non gioca con le parole. «Mi dispiace, ma non firmo per un pareggio.

E non è presunzione, la mia: mai prima di una partita io firmo per un pari. Preferisco sempre vincere, rischio tutto per vincere. E andremo a giocare contro la Juventus per vincere», il virgolettato dell’asturiano.

Roma in casa della capolista, stasera. «Ho sempre pensato che per storia, livello dell'allenatore e dei calciatori, la Juventus potesse lottare per vincere il campionato. Quello che mi sorprende di più è invece il fatto che ancora non ha perso. Non ha mai sbagliato una partita, ha messo in campo sempre la stessa intensità a prescindere dall'avversario», continua Luis. L’obiettivo, neppure troppo mascherato, della Roma è regalare alla Juve capolista il primo dispiacere della stagione, imitando la Primavera di Alberto De Rossi nella finale d’andata di Coppa Italia.

Possibile? A patto che allo Juventus Stadium si veda una squadra praticamente perfetta. «La Juventus non ti permette di sbagliare. Se commetteremo errori sicuramente saremo puniti. In Coppa Italia, senza essere per me inferiori, abbiamo perso per tre a zero... E questo fa capire a tutti contro chi andremo a giocare. La differenza in classifica è chiara, ma in una singola partita penso sia una sfida aperta. E la motivazione sarà al cento per cento: possiamo essere i primi a batterli, e questa è una spinta incomparabile, e stiamo giocando per entrare in Europa. Sarà una gara stimolantissima. Nessuna insidia, solo stimoli». La Juventus è la squadra della serie A ad aver finora pareggiato il maggior numero di gare: 14. La Roma è invece la squadra ad aver pareggiato di meno: 5 volte.

Ancora Luis. «Non dico cosa faremo tatticamente, l'unica cosa che posso dire è che faremo quello che abbiamo fatto tutto l'anno. Con più cattiveria o con meno cattiveria questo non lo so, ma che andremo a fare la nostra proposta a casa della prima in classifica è certo. L'obiettivo non cambia: avere il controllo del pallone e fare un gol in più dell'avversario.... Mi interessa la partita e quello che rappresenta per noi, sapendo in partenza che l'intensità dei giocatori della Juve è sicura, la qualità pure. È una partita in cui saremo puniti se faremo errori semplici: cercheremo di essere il più sicuri possibile, il più compatti possibile. De Rossi? Come difensore centrale garantisce tantissimo, ma il suo ruolo ottimale per me resta quello di regista. È lì che Daniele diventa un calciatore di altissimo livello».

Poi, una precisazione. «De Rossi centrale di difesa può essere una soluzione strategica? Sì, può essere. Un allenatore deve valutare quello che succede alla squadra, non solo lo stato fisico ma anche mentale. Avremo tante partite in pochi giorni, è importante avere una rosa completa per affrontare questa serie di partite. Mi piace avere tante possibilità». Poi una riflessone. «Sono convinto che la mia è un'idea di calcio giusta e l'ho dimostrato in questo anno strano, in cui ci sono stati momenti difficili da vivere. Nel girone d'andata ho detto che il Milan era la migliore squadra affrontata perché così la pensavo, ma se parlo di campionato la Juve e il Milan sono al di sopra di tutti. Per quanto riguarda la classifica ci sono solo quattro squadre che hanno fatto meglio della Roma. Noi siamo stati irregolari, per questo siamo lontanissimi da Juve e Milan».

Finalino su Totti e Del Piero. «Ho sempre speso parole d'elogio per loro: sono ancora due campioni, lo stanno dimostrando. Due persone di livello altissimo, non solo come calciatori. Hanno numeri incredibili, da autentici campioni». Francesco Totti, ad esempio, ha in Gianluigi Buffon uno dei due portieri (l’altro è Antonioli) ai quali ha segnato il maggior numero di gol ufficiali: 9 sui 267 totali.