rassegna stampa

Lucio, quel «non parlo di Francesco» è già leggenda

Tanti gli scivoloni di Spalletti sull'argomento Totti da quando è tornato a Trigoria

Redazione

Il primo affondo di Spalletti per Totti arriva alla vigilia della gara col Frosinone, legato ad una risposta a Zeman sul suo impiegno: «Io gestisco la Roma e devo stare attento ai risultati della squadra», disse. Francesco gioca, regala l’assist del 3-1 a Pjanic e a fine gara riceve i complimenti del tecnico: «Veniva da un lungo infortunio, bisogna considerare vari fattori ma è andato bene». A tal punto che sparisce di nuovo, prima di riaffacciarsi in Champions col Real. Alla vigilia, alla domanda sul possibile impiego del capitano, la risposta è secca: «Dipenderà dalla partita. Qui bisogna vincere, serve corsa, sacrificio verso il compagno». Totti racimola 3 minuti sullo 0-2 e uscendo dallo stadio, liquida un cronista spagnolo così: «Vuoi parlare con me? E che ci fai?». Quando gli viene riferita la scena, Lucio replica: «Io devo allenare la squadra, non i singoli, bisogna vincere le partite e ci vuole forza, corsa, disponibilità a sacrificarsi. L'esperienza non basta».

Vigilia del match con il Palermo. Mentre Spalletti annuncia l’impiego del capitano, Totti rilascia l’intervista al Tg1 che gli varrà prima l’esclusione dalla lista dei convocati e poi il ritorno a casa. Nel post-gara, l’allenatore torna sulla questione: «Io valuto l'evidenza dei fatti. A me dispiace, non voglio litigare con nessuno. Vuole fare il Giggs? Allora si mette vicino a me. Vuole fare Nedved? Fa Nedved. Vuole fare il calciatore? Fa il calciatore ma io non regalo niente a nessuno». Nuova panchina a Empoli, ma prima del derby scivola ancora, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero": «Anch’io voterei per Francesco in campo ma si potrebbe proporre anche un sondaggio diverso, fare commentare l’Europeo a Pizzul o Caressa?». Tradotto: Totti come un telecronista pensionato.