Nessun titolo, ma en plein di record. Spalletti chiude così la sua seconda avventura a Trigoria. Ovviamente battendo domenica il Genoa già salvo all'Olimpico e salendo a 87 punti, nuovo primato della Roma, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Come a dire: più di così, non si può fare. Oggi è il massimo, anche perché mai, durante l'éra Usa, i giallorossi sono stati così vicini alla vetta della classifica e soprattutto alla Juve che ha appena festeggiato il 6° storico scudetto di fila. Pallotta, insomma, è pronto a cambiare di nuovo l'allenatore: sarebbe il 6° dall'estate del 2011.
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Lucio, l’addio è da record
Spalletti ai saluti, lascia punti e grandi risultati in campionato. La Roma cerca il sostituto: Emery è il prediletto, poi gli “italiani”
A Verona, dopo la manita al Chievo, ecco che Lucio ha messo in guardia l'interlocutore in diretta tv. Gli ha consigliato di non buttare nel cestino le dichiarazioni dei mesi scorsi "Vedrà che sono buone tutte". Come a ricordare che non ha mai bluffato, soprattutto con la piazza: cioè che sarebbe andato via, se fosse rimasto a mani vuote.
Avrebbe avvertito il management del presidente. A Trigoria glissano sull'argomento, anche perché il 2° posto, dopo il successo del Napoli contro la Fiorentina, resterà in bilico fino al traguardo.
Per sostituire Spalletti la Roma si è mossa su Emery. La prima alternativa è probabilmente Paulo Sousa che piace ai dirigenti italiani. Di Francesco, bloccato da qualche settimana, rimane in corsa.
Spalletti ha vissuto la sua stagione in perenne contraddizione. Almeno quando è stato chiamato a comunicare e soprattutto a chiarire come si sarebbe comportato a fine campionato. E riavvolgendo il nastro, cioè rivisitando quanto detto dal toscano in pubblico, diventa semplice notare come sia subito salito sull'altalena senza più scendere.
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