Alla vigilia del match contro il Cesena Spalletti aveva provato a tenere alta la concentrazione. Invano, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero. «Secondo me è rigore ma se me lo danno contro mi arrabbio» il giudizio del tecnico giallorosso sul rigore concesso alla Roma.
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Lucio esalta Totti: “E’ l’Ali del calcio”
L'elogio di Spalletti al capitano: "Francesco cerca sempre la giocata del ko". Sull'episodio chiave: "Il fallo c'era, ma se me lo fischiano contro mi arrabbio"
Ancora una volta aveva ragione lui: «Io lo sapevo, ci avevo anche provato facendo un po' di cabaret con voi, perché il Cesena l'avevo visto giocare e soprattutto fuori casa è una squadra ostica. C'è un detto che dice che le buone occasioni capitano raramente e si perdono facilmente. E si è visto, perché molti pensavano che il risultato sarebbe venuto da solo senza metterci nulla e che la semifinale con la Lazio era cosa dovuta. L'importante è aver ripreso la partita, siamo andati meglio sicuramente nella ripresa dove siamo riusciti a velocizzare la manovra, rispetto al primo tempo dove abbiamo fatto male».
Rigore trasformato magistralmente da Totti, e Spalletti lo commenta così: «Lo ha calciato benissimo. Lui quando gioca sia in allenamento che in partita o quando gioca con suo figlio è il Muhammad Ali del calcio, cerca sempre la giocata importante che gli altri non vedono. Se gioca lui è bene dargliela, più palle gli passano tra i piedi e più riceviamo gli interessi. Ti rende molto più che in banca».
Poi torna sulla gara: «Lo ripeto, mi aspettavo una partita difficile. Ora magari qualcuno mi crederà. Loro soprattutto in trasferta sono una squadra che si chiude e fa bene il palleggio dentro, hanno quattro attaccanti che vanno forte anche se li cambiano spesso. Hanno buttato fuori due squadre di A quindi hanno qualità. A Camplone ho chiesto come è possibile che siano così indietro in classifica... Mi aspettavo una partita difficile, magari non proprio così, ma si prende il buono di ciò che è stato fatto, soprattutto nel secondo tempo perché quella è la vera faccia della squadra. Gli altri sono condizionamenti che succedono. Trentotto passaggi sbagliati? È la conferma di quello che dicevo. Troppa frenesia e fretta».
Passerella finale sull'incontro che martedì al Viminale dovrebbe dare il via alla rimozione delle barriere in curva: «Sono fiducioso perché ho questo senso di libertà e le barriere non sono portatrici di questo».
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