Luciano Spalletti ha provato a dare una struttura internazionale alla Roma e in buonissima parte c’è anche riuscito. Oggi la Champions arriva quasi come un intralcio tecnico, perché l’avversario è di quelli che non ti lasciano dormire la notte: il Real Madrid. C’è troppa distanza tra la formazione spagnola e quella romana, lo dicono i numeri, il palmarès. Oggi che la Roma ha ripreso a camminare spedita in campionato, la Champions diventa una vetrina che rischia di rompersi. E’ proprio Lucio a ricordarlo: «Noi ci portiamo le nostre convinzioni e ce l'andiamo a giocare: sarà difficilissima, ma non andiamo in gita. Bisogna stare attenti, si rischiano le sveglie».
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Lucio & Champions, un’amore a metà
Passare il turno non sarà facile, Lucio vuole giocarsi la sua chance. Senza presunzione. Quelle due sfide con il Real sono rimaste nella memoria di tutti gli appassionati del bel calcio
Passare il turno non sarà facile, Lucio vuole giocarsi la sua chance. Senza presunzione. Quelle due sfide con il Real sono rimaste nella memoria di tutti gli appassionati del bel calcio. Erano gli ottavi, la Roma si è sentita grande, non tanto per i risultati ottenuti, quando per come la squadra si esprimeva su ogni campo. Spalletti ha fatto crescere la Roma e lui è cresciuto con lei. Quel calcio non è stato più riproposto, nemmeno nella sua esperienza alla guida dello Zenit. Roma-Real e Real Roma sono stati due gioielli.
Sono passati sette anni da quell’11 marzo del 2009, riecco Luciano. Con una squadra nettamente migliore di quelle allenate da lui, ma con poca preparazione mentale a certi appuntamenti. Per lui sarà la partita numero 58 in Champions League: 28 sulla panchina della Roma, il resto con lo Zenit. Bilancio in attivo: 27 le vittorie, 12 i pareggi e 18 le sconfitte. Gol fatti 80, 66 quelli subìti. Si ricomincia. Auguri.
(A. Angeloni)
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