rassegna stampa

L’inchiesta su Tor di Valle, il consulente ombra nelle chat di Raggi: “Fate decidere a lui”

Il ruolo di Lanzalone in tutti i dossier caldi emerge dai dialoghi tra sindaca e consiglieri. Anche Fraccaro e Bonafede "in aiuto" per sedare la rivolta contro il progetto

Redazione

Per le "situazioni esplosive", a partire dall’affaire stadio, ci sono loro: Luca Lanzalone, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.

È a questo terzetto che la sindaca Raggi si rivolge quando la navigazione al timone di Roma si fa più travagliata. "Porta tutto a Lanzalone", "chiediamo aiuto a Fraccaro e Bonafede", facciamo "un passaggio" con i dioscuri inviati dalla Casaleggio, sentiamo "gli avvocati di Livorno", cioè Lanzalone e soci.

Ordini, “dritte”, indicazioni ai consiglieri comunali che riemergono dalle chat grilline ora che la grana Tor di Valle è deflagrata tra arresti e accuse di tangenti. Né Raggi, né Bonafede, né Fraccaro - al contrario di Lanzalone per cui viene ipotizzato anche il reato di traffico d’influenze - sono coinvolti nella maxi-inchiesta della Procura che ha scoperchiato la “cupola”Parnasi, sono semplicemente citati qua e là nelle carte delle indagini.

Gli scambi nelle chat grilline svelano cosa accadesse dietro le quinte di Palazzo Senatorio. A fine gennaio, poco prima dell’accordo con Parnasi e la Roma, i pentastellati contrari all’operazione stadio sono ancora tanti. Starebbero organizzando addirittura una "manifestazione" sotto al dipartimento Urbanistica.

L’intervento dei due “tutor” del M5S sui consiglieri contrari è subito avallato da Raggi. E anche Daniele Frongia, assessore allo Sport, applaude alla decisione.