(Il Messaggero - U.Trani) «E’ stato opportuno fermarsi». Franco Baldini, direttore generale della Roma, comprende la decisione presa ieri dalla Figc dopo la morte in campo di Piermario Morosini.
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«Giusto fermarsi»
(Il Messaggero – U.Trani) «E’ stato opportuno fermarsi». Franco Baldini, direttore generale della Roma, comprende la decisione presa ieri dalla Figc dopo la morte in campo di Piermario Morosini.
Niente partite per tre giorni: il calcio è in lutto. «Lo stop è giusto per rispetto al ragazzo, ai suoi compagni e alla sua squadra. E soprattutto, tra i tanti calciatori impegnati nelle gare della giornata, per gli ex compagni, i giocatori dell’Udinese che avrebbero dovuto giocare dopo qualche ora» aggiunge il dg giallorosso. Giornata tristissima, in particolare per chi vive nella capitale.
Ieri mattina i funerali di Mirko Fersini, il difensore diciassettenne della Lazio di Simone Inzaghi morto per un incidente in motorino a Fiumicino. Baldini era lì con la squadra Allievi Nazionali di Tovalieri che spontaneamente ha chiesto alla società di poter partecipare alla cerimonia. È andata in pullman perché da lì poi è partita per Napoli dove avrebbe dovuto giocare stamattina. Nel tardo pomeriggio è invece tornata a Roma dopo la sospensione di tutte le gare di questo weekend. «Doveroso fermarsi: chi può giocare con un’angoscia del genere?». Walter Sabatini fatica a parlare della disgrazia di Pescara.
Il direttore sportivo della Roma era in tribuna a Pian di Massiano, lo stadio di Perugia, quando morì il suo compagno Renato Curi, il 30 ottobre del ’77 durante la gara contro la Juve. «Non giocavo, ero infortunato a una caviglia. Lo vidi cadere, con la faccia nel fango. Capii subito. Perché rimase lì. Senza nemmeno provare a girarsi».
Associa quella giornata al dramma di ieri allo stadio Adriatico di Pescara. Il ricordo è forte. Ancora di più dopo aver visto in tv le immagini del malore in campo di Morosini. «Mi hanno colpito tantissimo. Perché mio fratello Carlo mi ha raccontato la storia di questo ragazzo. Lo ha allenato a Padova e a Udine. Adesso so che era un essere umano speciale. Aveva perso in pochissimi anni il padre, la madre e il fratello. Ma ha sempre saputo rialzarsi da queste tragedie. Ha provato, ieri all’Adriatico, a rialzarsi ancora una volta. Dalla morte. Avrebbe voluto. Non ce l’ha fatta. Straziante». «Un altro giovane cuore ha smesso di battere, lasciando dolore e lacrime» è il messaggio della società giallorossa, sul proprio sito ufficiale e su Twitter. «Tutta l’AS Roma partecipa al cordoglio del Livorno, dell’Udinese e di chi gli voleva bene per la dolorosa scomparsa». «Addio Piermario». Anche Francesco Totti usa il suo sito per ricordare Morosini. «Crollare a terra e morire a ventisei anni in un campo di calcio. Immagini scioccanti che rimarranno a lungo impresse nelle nostre menti. Davanti ad una tragedia così non ci sono parole: solo rispetto e silenzio». In lingua spagnola e su Twitter, invece, la partecipazione di Josè Angel: «Mucha fuerza para la familia y amigos de Morosini, DEP!!». Nel post il terzino si rivolge ai familiari e agli amici del calciatore del Livorno. Lo stesso fa Fernando Gago: «Que descanses en paz Piermario Morosini, riposa in pace», il semplice testo del centrocampista argentino, anche lui su Twitter.
Luis Enrique, nonostante il rinvio della partita con la Fiorentina, non ha cambiato il programma odierno. Nel senso che i giocatori si ritroveranno comunque questa mattina alle ore 9,30 a Trigoria. E scenderanno in campo alle 10,30 per allenarsi. L’asturiano deciderà poi come organizzare il lavoro di questa settimana (domani era previsto un giorno libero, potrebbero diventare due).
Intanto il presidente Thomas DiBenedetto, informato dai dirigenti giallorossi dello stop del campionato per la morte di Morosini, ha deciso di annullare il viaggio a Roma (doveva arrivare stamattina). Dagli Usa è atterrato solo il vicepresidente Tacopina.
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