La verità su Leo Castan è venuta alla luce. Ed è una verità non bella - anzi, molto delicata - per il brasiliano, che dovrà essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa. Ecco il comunicato emesso ieri dalla Roma. «Il calciatore Leandro Castan dopo la gara Empoli-Roma ha accusato una sindrome vertiginosa acuta. Gli esami cui il giocatore è stato sottoposto nei giorni successivi hanno rivelato la presenza di una alterazione congenita vascolare nel peduncolo cerebellare medio posteriore sinistro (in sostanza all’altezza del cervelletto, ndr), conosciuto con il nome di cavernoma. All’interno di tale cavernoma si è verificato un piccolo edema e di conseguenza un rigonfiamento transitorio che ha causato i sintomi avvertiti dal calciatore e che si sono risolti completamente nel giro di alcuni giorni. Sebbene il cavernoma non rappresenti una minaccia per la vita del calciatore, che è attualmente in perfette condizioni fisiche, rimane il rischio di un nuovo episodio. Al termine dell’iter diagnostico, in accordo con lo staff medico e la società, il calciatore risolverà definitivamente il problema sottoponendosi, nei primi giorni di dicembre, a intervento neurochirurgico al fine di poter riprendere regolarmente l’attività sportiva agonistica. A seguito dell’intervento verrà divulgata un’ulteriore nota sulle condizioni del calciatore», il testo.
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Leo choc, intervento alla testa
I tempi di recupero per un atleta sono, per ora, indefiniti e indefinibili, nell’ordine di almeno 6/8 mesi, salvo complicazioni: probabile uso del caschetto.
IPOTESI CASCHETTO - Dopo settimane, anzi mesi di chiacchiere e indiscrezioni, alcune delle quali assolutamente false e inventate, la società giallorossa ha scelto la strada della verità e della chiarezza: Castan non ha un tumore alla testa, ma l’operazione alla testa è obbligatoria per risolvere il problema. Che cos’è il cavernoma? «Gli angiomi cavernosi, o Cavernomi, sono aggregazioni di vasi sanguigni anomali che si localizzano a livello cerebrale o del midollo spinale. Hanno l'aspetto di una mora, e sono costituiti da dilatazioni anomale di vasi venosi. A differenza delle malformazioni artero-venose la pressione sanguigna al loro interno è bassa e non ricevono apporti arteriosi», si legge sui libri di Medicina. L’intervento neurochirurgico è complesso (in sostanza di tratta di asportare quella “mora” che si è formata), probabilmente l’operazione ci sarà già entro pochissimi giorni, e non ai primi di dicembre (non è certa la sede del Gemelli di Roma: potrebbe essere Milano, ma ad operare Castan dovrebbe essere comunque il Prof. Maira), e i tempi di recupero per un atleta sono, per ora, indefiniti e indefinibili (nell’ordine di almeno 6/8 mesi, salvo complicazioni: probabile uso del caschetto, poi). Di certo, non brevi perché l’operazione riguarda una parte delicata assai del corpo. La cosa più importante, al momento, è la salute del giocatore, e la sua carriera passa in secondo piano. E la Roma lo sa alla perfezione. Come si ricorderà, Castan in questa stagione ha giocato soltanto 45 minuti in occasione della trasferta vincente di Empoli, lo scorso 13 settembre. Dopo quella partita ha cominciato ad accusare problemi etichettati come otite acuta o labirintite mentre la verità era ed è un’altra.
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