Pallotta è pronto ad ammainare la bandiera Totti: «Ho avuto molti colloqui con lui e gli ho detto che starà con la Roma per più di 30 anni e di pensare a come smettere. Io non trovo che sia difficile capirlo ma lo è per la cultura italiana». Prendendo parte come ospite ad una conferenza sull’importanza dei dati analitici nello sport a Boston, il presidente della Roma esce allo scoperto.
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Le verità nascoste di Jim
Un giallo che, come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", sin dall’inizio ha avuto ben poco del giallo. Ore 13: dagli Usa rimbalzano alcune dichiarazioni su Totti rilasciate il 12 marzo da Pallotta a margine della ‘Sloan Conference’ di Boston: «La situazione è davvero difficile. Vorrei che entrasse a far parte del management ma lui preferirebbe continuare a giocare. Francesco si è detto interessato all’idea di andare a giocare a Miami? Ma se non ha neanche una squadra nell’MLS... Forse potrebbe piacergli New York».
Nel primo pomeriggio arriva però la smentita del presidente. La frase incriminata su Totti si trasforma da «io vorrei che facesse il dirigente ma lui vuole continuare» a «è un grande giocatore, potrà restare a Roma per quanto tempo vorrà».
Non per molto. In serata su ilmessaggero.it viene pubblicato il video della conferenza dove Pallotta è esplicito: «A Roma noi abbiamo quello che probabilmente è stato uno dei più grandi giocatori in Italia di sempre. Francesco ha 39 anni e ha ancora un talento incredibile e penso sia ovvio per lui – o almeno credo - e per molta altra gente, che non può più giocare allo stesso modo di prima. Semplicemente non lo fa. Il suo corpo non fa bene quello che gli dice la mente. Il contratto gli scade quest’anno e tutti ne vogliono un altro. La pressione a Roma nei miei confronti per fargli il rinnovo è incredibile. Ho avuto molti colloqui con lui (due, ndc) e gli ho detto che starà con la Roma per più di 30 anni ma di pensare a come smettere. Non trovo che sia difficile capirlo ma lo è per la cultura italiana, dove uno del suo calibro ha fatto vendere a lungo il maggior numero di magliette ed è il simbolo di Roma». Il ‘dico non dico’ che ha contraddistinto la querelle contrattuale per mesi, è improvvisamente alle spalle. Pallotta ha deciso: non intende rinnovare il contratto a Totti. Discutibile ma lecito, visto che a decidere è lui. Quello che stona (e non poco) in tutta la vicenda è che Totti avrebbe meritato di sentire queste parole de visu e non in un video registrato a migliaia di chilometri di distanza. I quesiti che per troppo tempo erano rimasti (ufficialmente) insoluti, ora hanno risposta. Tra tutti, perché il calciatore non avesse ancora ricevuto una proposta contrattuale a metà marzo, nonostante si continuasse a dire che avrebbe potuto «decidere da solo il suo futuro».
Da ieri è finalmente chiaro. La palla adesso passa a Totti (a riposo ieri per un affaticamento alla coscia sinistra).
(S. Carina)
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