rassegna stampa

Lazio, è alta tensione nel ritiro di Auronzo

Dopo il caso Astori, ora i biancocelesti versano in un clima di grande nervosismo

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Quando la volpe non arriva all’uva dice: “Chi è Astori?”. Lotito lo ha fatto di nuovo e i tifosi stavolta non lo perdonano. Preannunciata una maxi-contestazione oggi ad Auronzo nella doppia amichevole contro Asiago (ore 10.30) e Perugia (ore 16), massima allerta anche per la contemporanea presenza dei supporters umbri. La tensione è a decibel altissimi, già ieri ricomparivano gli striscioni: «Amo i colori, rispetto la storia… non te che usandone il nome, vai in cerca di gloria», «Tu non sei il mio presidente» e «Il comunicato più apprezzato sarà quando te ne sarai andato». A proposito, non sono bastate 48 ore per produrre la “giustificazione” per l’assenza d’Astori ad Auronzo: «La Lazio non ha voluto spendere sette milioni perché il giocatore non li valeva», la scusa presidenziale. Dopo accurate riflessioni: giovedì sera era stato bocciato un comunicato che attaccava Giulini. Col quale Lotito però – dopo la lite in Lega – rimane infuriato: «Mo’ vede che succede, il Cagliari», bofonchiava ieri il presidente a Fiumicino per la candidatura ufficiale alla presidenza della Figc del suo “cavallo” Tavecchio.

PERPLESSITÀ NELLO SPOGLIATOIO - Funesta l’ira dei tifosi e il caos stordisce: persino un “Vado ad Alassio” di Vidal si trasforma nello sfottò “alla Lazio”. Perché il caso Astori è diventato la barzelletta d’Italia. E va bene che Lotito aveva promesso “una stagione esilarante”, ma i laziali non ridono affatto. Si sentono umiliati. Attesi in tanti oggi ad Auronzo, dove la tensione sta invadendo anche lo spogliatoio. Pioli non sorride più come prima, Radu ha i nervi a fior di pelle: «Ti spezzo le gambe», ha risposto ieri a un cronista che lo riprendeva. Sintomo che pure i giocatori non hanno ben incassato l’ultimo ceffone in casa biancoceleste. Né vogliono essere oggetto di scherno dei colleghi: «Tare, ma ci lasci dormire?», sghignazzava su twitter Pinilla, mercoledì notte