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Il Messaggero

L’altro capitano ancora protagonista: “Siamo pronti, vogliamo giocarcela”

L’altro capitano ancora protagonista: “Siamo pronti, vogliamo giocarcela” - immagine 1
Mancini è stato decisivo a Tirana: "Serviranno cuore e tattica, le finali vanno interpretate cosi"
Redazione

C'è un altro capitano, Gianluca Mancini, che siede vicino a Lorenzo Pellegrini. Parla uno, l'altro annuisce.  Sono parte di una stessa cosa, la Roma. Sono figli dello stesso tecnico, José Mourinho, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Mancio è più spigliato, è toscano nell'anima ma romano acquisto, quindi vicino al suo fratello Lorenzo. Lo scorso anno, Gianluca ha deciso la finale di Tirana con Zaniolo: suo l'assist, quel lancione millimetrico stoppato e tradotto in gol da Nicolò. Una palla forzata, partita proprio mentre Cristante lo invitava a giocarla, a farla girare. Lui ha scelto l'imbucata è ha fatto centro. Stasera non cerca l'assist, ma una partita vera. "Le finali vanno giocate e interpretate al meglio a livello di testa, di cuore, grinta, tattica. È una partita diversa rispetto a tutte le altre. Il percorso che ci ha portato fin qui è stato molto difficile e lungo, siamo consapevoli che ce la meritiamo alla grande", queste le sue parole nella conferenza stampa della vigilia. "Sappiamo che davanti avremo una grande squadra, abituata a vincere questa Coppa. Siamo stati giorni a prepararla e siamo consapevoli di quello che abbiamo visto per farci trovare pronti e giocare nel migliore dei modi". Mancio fa capire che Dybala c'è, ma non si vedrà in campo almeno dal primo minuto. "Ci siamo allenati a Trigoria perché volevamo sentirci a casa. Paulo ha visto il campo con noi, cammina, sta bene e speriamo possa darci una mano".