L'obiettivo prefissato è stato raggiunto: passare la notte al secondo posto. Come evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero, è l'effetto del terzo successo di fila in campionato. La vittoria per 3-1 sull'Empoli sintetizza i pregi e i difetti di questo gruppo. Si segna tanto, anche senza Dzeko, 12 gol nelle ultime 3 gare (20 in 8), la difesa rimane invece vulnerabile.
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La Roma vede la viola
L'attacco giallorosso si conferma il migliore del torneo con 20 gol ma in difesa si continua a subire reti. E' lì che bisogna lavorare
Garcia evita la rotazione scellerata vista contro il Sassuolo quando cambiò 6 giocatori. In difesa torna Castan dopo 56 giorni, avanza De Rossi a centrocampo dove esce inizialmente Nainggolan. Anche il sistema di gioco è lo stesso della trasferta di Palermo: 4-4-1-1 al momento il più affidabile: garantisce equilibrio e ordine. In fase offensiva somiglia tanto al 4-2-4. Più che fare la partita, la Roma sfrutta le ripartenze.
Primo tempo che finisce a reti inviolate. La differenza, alla lunga, la fanno le individualità. Maccarone, Pucciarelli e Krunic non trovano mai la giocata decisiva. Pjanic, invece, sfrutta la prima che gli capita con il 3˚ gol su punizione dei 4 realizzati in questo torneo, indirizza il match dopo meno di un'ora. Poi a chiudere la partita ci pensano De Rossi e Salah.
L'attacco giallorosso si conferma il migliore del torneo con 20 gol ma Buchel, rasoiata di sinistro, fa centro e la Roma continua a prendere gol. E' lì che bisogna lavorare.
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