Sinora Dzeko è stato indispensabile. Lo si è visto a Graz, quando Fonseca ha voluto concedergli un turno di riposo. Adesso, gioco-forza, sarà costretto a farne a meno di nuovo, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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La Roma si trasforma per Kalinic
Tocca al croato non far rimpiangere almeno per un paio di partite Dzeko
Out con la Sampdoria e possibilmente anche giovedì all'Olimpico contro il Monchegladbach per poi tornare a disposizione contro il Milan. Scocca dunque l'ora di Kalinic, che sta usufruendo della sosta per continuare ad allenarsi (non convocato dalla Croazia per una lite risalente al pre-Mondiale).
Per il croato, 30 minuti disputati in campionato e 106 minuti in Europa League (16 con il Basaksehir e 90 contro il Wolfsberger), senza lasciare il segno. Tocca a lui non far rimpiangere almeno per un paio di partite Edin.
Non sarà semplice. La Roma con l'ex City è infatti abituata ad avere un attaccante che sa sdoppiarsi nel ruolo di rifinitore e di finalizzatore. Kalinic è diverso. Anche lui ha il fisico per reggere l'urto con i difensori centrali, la voglia di sacrificarsi e la qualità per smistare i palloni come il più classico attaccante di manovra, ma lo fa in modo differente.
In primis giocando spesso spalle alla porta. E questo fa sì che la manovra inevitabilmente necessiti di modifiche, magari sfruttando maggiormente gli inserimenti dei centrocampisti. Quello nel quale il croato eccelle, è il tempismo nei movimenti in profondità: Nikola è a suo agio tra le linee e dispone, tra l'altro, di una buona tecnica nello stretto.
Alla Sampdoria ha già segnato: era l'8 novembre del 2015 e il suo gol , proprio al Ferraris', chiuse i conti per il 2-0 dei viola. Quattro anni dopo, tocca di nuovo a lui. Fonseca ci conta.
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