La Roma che martedì affronterà lo Shakhtar è pronta, è quella di Napoli: DiFra ha bisogno di tutti, prime e seconde linee, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
rassegna stampa
La Roma riparte da Napoli
Martedì torna Fazio in difesa con Dzeko e Perotti in attacco: Eusebio prepara la Champions puntando sull’11 del San Paolo
Stessi giocatori, stesso spirito e possibilmente, spera Eusebio (e non solo), stesso risultato. Dopo l'esperimento di venerdì col Toro, il ruolo di centravanti tornerà ad essere di Dzeko. A proposito di Napoli, Edin è l'eroe di una settimana fa al San Paolo. Due gol come lo scorso anno, un risveglio che tanti non si aspettavano, così tutto insieme. Contro il Toro è stato fermo per la squalifica e non è dato sapere se quel momento poteva essere ripetuto a distanza di pochi giorni. La sua presenza in Champions tranquillizza l'ambiente perché Dzeko è un calciatore di spessore, al di là se segni spesso, poco o mai. La sua presenza si fa sempre sentire.
Se El Shaarawy è stato l'eroe di Roma-Chelsea, il bosniaco ha contribuito con due reti alla bella prestazione della Roma allo Stanford Bridge: il sinistro al volo che ha piegato Courtois lo ricordiamo tutti. Rientra anche Fazio, un altro calciatore di esperienza e prenderà il posto di Juan Jesus, che non ha fatto male contro il Torino.
Dicevamo la Roma di Napoli. Al di là degli uomini, quello che vuole l'allenatore, è rivedere lo stesso spirito, la stessa compattezza di squadra. Lo stesso cinismo davanti alla porta (e un po' s'è visto pure contro il Torino). E' chiaro che al San Paolo, l'idea tattica era più difensiva: il principio fondamentale era quello di aspettare e ripartire.
Contro lo Shakhtar la squadra non ha nulla da aspettare, deve vincere, visto che all'andata ha perso 2-1. Di Francesco vuole una Roma che sappia imporre, e sempre, il suo calcio, ma ha capito bene che in questa fase della stagione questo non è (sempre) possibile. Contro il Torino la squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente: il solito calo nella ripresa non c'è stato, anzi la Roma ha finito in crescendo e il meglio lo ha dato proprio nel secondo tempo.
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