Roma-Napoli di oggi vale di più di quanto si possa credere. Il 2° posto è solo l'obiettivo minimo, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
La Roma punta alla doppietta
Oggi contro il Napoli per cancellare il derby e blindare il secondo posto. I giallorossi partono da +5: partita più delicata e decisiva per gli azzurri
E' evidente che per Sarri questa è l'ultima chiamata. Spalletti può guardare l'amico dall'alto e, nella circostanza, dargli la spinta decisiva per farlo cadere dalla torre. Ma nella sfida tra gli attacchi più ispirati (117 gol: 60 gli azzurri, 57 i giallorossi) c'è altro. A cominciare dal momento di entrambe le squadre. I giallorossi, dopo il successo convincente di Milano, stanno meglio (in classifica), ma come i rivali di questo pomeriggio sono inciampati nella prima semifinale di Coppa Italia. È dall'ultimo match giocato che bisogna insomma ripartire. E, se sarà possibile riabilitarsi.
Il Napoli è l'avversario più scomodo che ci possa essere di questi tempi. La Roma viene da 2 ko all'Olimpico di fila (0 gol segnati): quello ininfluente contro il Villarreal (ritorno dei sedicesimi di Europa League) e l'ultimo pesante contro la Lazio (andata delle semifinali di Coppa Italia). Ma nel suo stadio, in campionato, ha per ora fatto l'en plein: 13 vittorie su 13 match, compreso il derby in trasferta solo per il calendario (i successi consecutivi diventano 16 se si contano i 3 del finale dello scorso torneo).
Il copione di Sarri è il solito, con il 4-3-3 e senza centravanti di ruolo (Milik, comunque, può sfilare la maglia a Mertens), e nessuno meglio di Spalletti lo conosce a memoria. Il ritorno di De Rossi dovrebbe assicurargli la migliore disposizione in campo, per non vedere l'assetto allungarsi come è successo mercoledì contro la Lazio e di conseguenza diventare vulnerabile. Ma, per ritrovare l'equilibrio, i giallorossi dovranno alzare il ritmo e il baricentro: il pressing migliora la fase difensiva.
Spalletti garantisce per i giallorossi: non li ritiene stanchi. Ma, anche se la rosa non gli permette di avere l'alternativa giusta per il titolare giù di tono (da Fazio in su, cioè fino a Dzeko, il capocannoniere), si prepara al turnover mirato per non perdere l'identità di squadra: Szczesny e soprattutto De Rossi si riprendono il posto così come Juan Jesus e Perotti hanno chance di partire dall'inizio. In bilico Peres, Emerson e Salah.
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