rassegna stampa

La prima di un “rinnovato” Edin, tra nuovi sorrisi e il caro amico gol

LaPresse

IL centravanti bosniaco rappresenta, deve rappresentare in assoluto un punto fermo della squadra di Paulo Fonseca

Redazione

Il nuovo Dzeko appare molto simile a quello vecchio, scrive Mimmo Ferretti  su Il Messaggero. Il nuovo Dzeko, però, sembra avere una nuova luce negli occhi. E tutto un altro sorriso.

Merito dell’autografo sul contratto che legherà alla Roma fino al 2022 in cambio di una robusta manciata di milioni di euro, bonus inclusi? Come non pensarlo perché, si sa, a pancia piena si sta meglio.

Ma visto che nel calcio non si deve mai dare nulla per scontato (chiedete una conferma al duo Marotta-Conte, giusto?), è doveroso ipotizzare anche che Dzeko, il nuovo Dzeko sia realmente un’altra cosa. Una nuova cosa.

Edin rappresenta, deve rappresentare in assoluto un punto fermo della squadra di Paulo Fonseca, che si è speso in tutte le lingue per convincerlo a fare quell’autografo milionario. E non v’è dubbio, già oggi, che le fortune della Roma passeranno forzatamente tra i piedi del bosniaco. L’investimento della società è stato strutturato proprio per dare a una squadra all’anno 0 (cit. Petrachi) un valore certo, non una possibilità alternativa. Avere o non avere Dzeko in campo, fa tutta la differenza del mondo. Deve farla. Un obbligo, per Edin. Non un optional.

Ad Arezzo un gol nel primo tempo annullato per (netto) fuorigioco, un paio di invenzioni delle sue per i compagni, un applauso o una parolina dolce rivolta a chi aveva sbagliato; nella ripresadue sprechi (o bravo il portiere? Mah...) e poi la rete del secondo vantaggio giallorosso contro l’Arezzo B con il solito sinistro in diagonale: era lecito aspettarsi qualcosa di più (ma, sia chiaro, non in proporzione al nuovo accordo), ma nessuno deve pensare che la Roma, rinnovando il contratto al bosniaco, abbia risolto tutti i suoi problemi.