(Il Messaggero - M.Ferretti) La prima volta in campionato l’uno, Totti, di fronte all’altro, Del Piero, risale al 28 maggio del 1995, quando la Juventus di Marcello Lippi già campione d’Italia si presentò assai rilassata all’Olimpico per affrontare la Roma di Carlo Mazzone a caccia di punti per la qualificazione alla Coppa Uefa.
rassegna stampa
La coppia infinita
(Il Messaggero – M.Ferretti) La prima volta in campionato l’uno, Totti, di fronte all’altro, Del Piero, risale al 28 maggio del 1995, quando la Juventus di Marcello Lippi già campione d’Italia si presentò assai rilassata...
La partita, la penultima di quel torneo, terminò con il (facile) successo dei giallorossi (3-0), grazie alle reti di Aldair, Fonseca a Balbo. L’uno, Francesco, quella calda domenica di maggio cominciò dalla panchina ed entrò in campo ad una decina di minuti dalla fine, al posto di Fonseca, più per la passerella finale sotto la Sud che per effettiva necessità tecnica; l’altro, Alessandro, partì titolare e restò in campo fino al fischio finale di Beschin di Legnago senza lasciare traccia alcuna. Curiosità: la prima volta in assoluto di Totti contro Del Piero porta la data del primo dicembre del 1994, quarto di finale di andata di Coppa Italia a Torino, Juventus-Roma 3-0, con una doppietta di Vialli e gol di Ravanelli. Totti anche in quel caso era entrato in campo dalla panchina, al posto di Thern, e Del Piero era stato titolare.
Da quella domenica di maggio di diciassette anni fa, Francesco e Alex in campionato si sono affrontati altre quindici volte: il capitano della Roma ha vinto tre partite, il capitano della Juventus il doppio poi ci sono stati sette pareggi, l’ultimo dei quali nel novembre del 2010, a Torino, con la sesta rete di Totti davanti a Del Piero, autore a sua volta di otto gol complessivi di fronte a Francesco. Da colleghi e avversari, Francesco e Alex sono via via diventati compagni (in nazionale) e anche amici. I due si stimano profondamente, si rispettano sinceramente e non perdono occasione per scambiarsi messaggi al miele. E, soprattutto, pur non essendo più due ragazzini non la smettono di essere protagonisti con le maglie del cuore, come accaduto nell’ultimo turno di campionato per Totti, classe 1976, contro l’Udinese e per Del Piero, classe 1974, contro la Lazio. (...)
Domenica sera ennesimo faccia a faccia tra le bandiere di Roma e Juventus: per Totti sarà la seconda esibizione allo Juventus Stadium dopo quella deludente di Coppa Italia dello scorso gennaio, gara indimenticabile invece per l’amico Alex per via del primo gol segnato nel nuovo impianto torinese, il quarto della sua carriera in bianconero. A proposito, Francesco per domenica ha un sogno: essere il primo capitano ad uscire vincitore da quello stadio. Impresa complicata ma non impossibile. Nella partita d’andata Buffon gli parò il calcio di rigore che avrebbe potuto regalare alla Roma tre punti e alla Juventus la prima sconfitta: un girone dopo, la situazione è praticamente la stessa e entrambi gli obiettivi sono ancora lì a portata di mano. Totti alla fine della gara con l’Udinese ha parlato chiaro, rilanciando le ambizioni Champions della Roma. Sa perfettamente che la tappa di Torino sarà fondamentale nella corsa verso il terzo posto e che sono vietati (altri) passi falsi. (...)
Se Totti ha un contratto con la Roma fino al 2019 (fino al 2014 come calciatore, poi sarà dirigente), Del Piero è in scadenza con la Juventus, non ha assolutamente voglia di smettere e il suo futuro sembra lontano da Torino. «Dal 30 giugno sono senza contratto - ha confessato a Vanity Fair - Non so immaginare cosa capiterà, è un cambiamento enorme e un pò mi spaventa, è come andare via di casa una seconda volta. Ma lo vivo come i videogiochi che mi piacevano da ragazzino: un nuovo livello da superare. Io non sono quello che pensano di me un allenatore o un presidente. Io sono quello che dimostro di essere. Per primo saprò quando dovrò smettere, non è ancora arrivato quel momento», le sue parole. E sembra di (ri)ascoltare quanto detto da Totti dopo la firma sull’ultimo contratto: quando mi renderò conto di non esser più utile alla Roma, mi farò da parte da solo. Un doppio gesto di classe, degno della strepitosa carriera di due numeri 10 e lode.
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