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Il Messaggero

Koné alla Kanté

Koné alla Kanté - immagine 1
Il centrocampista giallorosso dà il meglio quando può giocare in un sistema col baricentro alto
Redazione

Per capire che Roma sarà, quella targata Ranieri, bisognerà attendere almeno un paio di allenamenti. Oggi è prevista la ripresa, poi il ritorno dei nazionali, tra sedute di scarico e convenevoli annessi, soltanto giovedì (con il rientro di Ndicka e Paredes) inizierà ad avere un'idea tattica più chiara dell'assetto che Sir Claudio ha in mente per il suo rientro in grande stile a Napoli, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Una cosa però è certa: nella nuova Roma che sta nascendo, sarà difficile fare a meno di Koné. La prestazione del francese l'altra sera contro l'Italia non è passata inosservata. Al di là delle ottime statistiche - il94% di passaggi riusciti (48 su 51), 7 duelli vinti su 12, 4 falli e zero dribbling subiti - è la sensazione di dominio, di leggerezza e potenza allo stesso tempo che ha regalato in campo, ad aver impressionato. Per informazioni chiedere a Barella, anticipato e spazzato via un'azione sì e l'altra pure. Semplicemente un gigante, un ruba palloni di qualità, lasciato più libero di agire rispetto al solito, capace di arginare e ripartire. Un simil Kanté per intenderci, uno che Ranieri conosce bene visto che è stato uno dei pilastri dell'impresa al Leicester. Manu ha 23 anni, N'Golo (che domenica era in panchina) quando incrociò il tecnico romano in Premier 24: "Quando arrivai al Leicester mi proposero un'alternativa a Kanté - ha raccontato spesso Sir Claudio - Ma io scelsi lui. Inizialmente giocava più da esterno, poi quando lo spostai centrale praticamente cominciammo a giocare in dodici. Non si fermava mai, sembrava avesse delle pile ricaricabili in tasca. Continuava a correre senza mai fermarsi. Un giorno gli dico 'Hey, N'Golo, rallenta. Non correre dietro la palla ogni volta'. E lui, 'Sì mister ha ragione. Un secondo dopo era lì che rincorreva di nuovo l'avversario". Se è vero che nella sua prima uscita pubblica Ranieri ha lasciato intendere come i giovani dovranno essere integrati poco a poco, Koné è un'altra cosa. Lo aveva capito Daniele, chiedendolo a più riprese sul mercato e arrivando a discuterne anche con la Ceo Souloukou.