rassegna stampa

Kluivert, altro che “ciccione”: scatto, assist e ci abbracciamo

Impatto devastante del giovane olandese. Gli piace giocare a sinistra, perché ha il piede invertito e rientra; a destra si trova comunque bene perché sa andare al cross

Redazione

Dici, i social già lo esaltano. E chi se ne importa, risponde Di Francesco, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. I social semmai rischiano di rovinarlo, precisa sempre l’allenatore della Roma.

E pensare che per lui questo era solo l’esordio in campionato, venti anni e quattro mesi dopo il papà che non ha lasciato grandi ricordi a Milano. Lui, Justin, così piccolo, così forte. Così simile a Mancini (Amantino, non il ct Roberto) e che non c’entra proprio niente col padre Patrick.

A Kluivert jr sono bastati pochi minuti. Subito qualche maligno: ha fatto più lui in venti minuti che El Shaarawy in un’ora. Sì, capita. E’ capitato, è un fatto. Onore a Kluivertino: ha pennellato una palla al marziano Dzeko, che non ha esattamente dovuto solo spingerla in porta ma ha fatto una prodezza. Ma quell’assist era bello, morbido, colorato, andava verso la curva dei tifosi della Roma. Lui che partiva da lì, da sinistra, poi si è accentrato, si è defilato sulla destra e quindi il cross. Impatto devastante. Gli piace giocare a sinistra, perché ha il piede invertito e rientra; a destra si trova comunque bene perché sa andare al cross.

Strootman sui social gli ha scritto: "Bravo ciccione". Con un gioiellino così, facile pensare: ma quanto varrà tra qualche anno. Ecco, meglio non pensarci ora.