Real Madrid-Roma è con la clamorosa lite tra Keita e Pepe, a causa di ruggini risalenti ad un Clasico del 2011, quando il primo giocava nel Barcellona e il portoghese gli aveva dato della scimmia. Al momento dei saluti prima del fischio d’avvio, Keita prima ha rifiutato di stringere la mano all’avversario, quindi – dopo esser stato raggiunto al volto da uno sputo del portoghese – gli ha scagliato contro una bottiglietta d’acqua all’altezza del viso. Per evitare che i due venissero alle mani sono dovuti intervenire i rispettivi compagni. Keita, pressato dagli avversari, ha spiegato l’accaduto, ha mostrato la guancia colpita dallo sputo e i compagni di squadra di Pepe, in primis Casillas, sono sembrati piuttosto perplessi, non stupiti, per l’accaduto. Una brutta scena. «Pepe non si è comportato da campione», il laconico commento a fine partita di Garcia.
rassegna stampa
Keita-Pepe: sputi, bottigliate e vecchi rancori
Ancora non si è spenta la querelle tra il centrocampista maliano ed il difensore portoghese
«NON MI CONSIDERA UMANO» - A RFI, Keita ha dichiarato: «Agli occhi di Pepe io non sono un essere umano. Mi chiamava ‘macaco’ ai tempi del Barça, mi ha sputato. Dissi a me stesso: ‘Quest’uomo non vale nulla’. Non ne parlai pubblicamente perché non aveva valore. Non volevo stringergli la mano e l’ho detto prima anche a Benatia. È arrivato alle mie spalle e mi ha sputato. Avevo una bottiglietta d’acqua e gliel’ho tirata, poi sono arrivati gli altri calciatori. I blancos volevano colpirmi. E’ vero che ho dato una pessima immagine e chiedo scusa, ma è inaccettabile che un uomo possa sputarmi. Non voglio discutere con chi non mi considera un essere umano, lui ha un comportamento inaccettabile. Razzismo? No, non dovremmo generalizzare. Sono africano e gioco in Europa da anni. Ho avuto a che fare con persone meravigliose. Si tratta di una minoranza».
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