"Le prime impressioni sono tutte positive, ma è un peccato che in questo momento sia infortunato, Poi c'è anche il problema della lingua che non parlo ancora. Non appena potrò unirmi al resto del gruppo sarà ancora più facile" dice Rick Karsdorp intervistato da Gianluca Lengua per Il Messaggero.
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Karsdorp: “Sono il nuovo Cafu”
Il terzino olandese: "Ho scelto la Roma proprio per il gioco offensivo di Di Francesco. Gli unici problemi sono l’infortunio e la lingua, quando lavorerò in gruppo tutto sarà più facile"
È vero che la Roma sapeva del suo infortunio al ginocchio?
"Sì, era ovviamente a conoscenza del mio infortunio e tutto è stato fatto in totale sintonia con i medici del club".
Che rapporto sta instaurando con Di Francesco?
"Gli ho parlato prima di firmare e quando sono arrivato a Trigoria mi ha fatto sentire a casa. Calcisticamente è un tecnico a cui piace un calcio d'attacco e questo può farmi solo piacere dato che sono un calciatore con caratteristiche prettamente offensive".
Cafu veniva soprannominato pendolino, lei locomotiva. Un'eredità difficile da raccogliere.
"È difficile dirlo, ho soltanto 23 anni e Cafu è stato un grandissimo calciatore che ha giocato qui alla Roma. Quello di cui sono sicuro è che cercherò di fare del mio meglio per raggiungere quelle vette".
Come mai nella conferenza stampa di presentazione ha chiesto all'ambiente di non crearsi troppe aspettative su di lei?
"In condizioni normali direi il contrario, ossia che le persone devono attendersi grandi cose da me. In questo caso le circostanze sono diverse: per la prima volta lascio la squadra nella quale sono cresciuto e nella quale ho sempre giocato avendo un'evoluzione tattica".
Che rapporto ha con i social network?
"Ho una società che se ne occupa, io personalmente non frequento Facebook o Instagram".
Sui social, però, c'è Astrid la sua ragazza diventata sex simbol. È geloso?
"No, al contrario sono fiero. Vuol dire che sto insieme ad una bella ragazza, anzi sono contento che abbia origini italiane e in questo senso potrà anche aiutarmi".
Crede che lo scudetto sia più difficile vincerlo in Italia con Juventus, Milan, Inter e Napoli?
"Io sono convinto di poter vincere il titolo, altrimenti non sarei qui e non avrei firmato per la Roma. Noi abbiamo una buona squadra, un buon allenatore e un buono staff, ci sono tutte le condizioni, ma soprattutto dobbiamo crederci. Io ci credo e daremo il massimo. Il centoventi per cento".
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