“Di Roma mi manca anche il traffico del Raccordo Anulare” dice Julio Sergio Bertagnoli intervistato da Daniele Magliocchetti su Il Messaggero. Cerca almeno per qualche istante di non pensare al dramma che sta vivendo in famiglia. “Mio figlio Enzo si è ammalato. Stiamo combattendo, ma ce la faremo, ne sono sicuro. Enzo, mio figlio, è nato a Roma, è tifoso della Roma e la società ci ha mostrato solidarietà. Vivremo questo derby insieme e lo vinceremo. Per stare vicino a lui, ho smesso di fare l’allenatore. Farò il procuratore“. Enzo sa che il papà è stato l’eroe di un derby? "Era nato da poco, ma lo ha saputo certo. Sa che il papà ha vinto quattro derby su quattro, tre di campionato e uno in Coppa Italia. Una bella soddisfazione". Non male per il terzo portiere più forte del mondo. "Spalletti. Ricordo bene…." Non fu un complimento, eh. "Aveva visto che mi allenavo senza creare problemi, ero consapevole del mio ruolo, in quel momento marginale". Poi le diede un’opportunità. "Contro la Juve prima delle dimissioni di Spalletti, perché il portiere titolare era infortunato". Doni? "Preferisco dire il portiere titolare". Ok. Torniamo al derby. "L’esordio fu con la vittoria firmata da Cassetti: ricordo la bella parata su Mauri. Una delle migliori". E poi c’è quello di ritorno, fu quasi scudetto. "Il rigore respinto a Floccari. La parata più importante della mia carriera". Che ne pensa di Mourinho?"È il numero uno. Ha cominciato ora, ha bisogno di tempo". Che ne pensa di Rui Patricio? "Esperto, reattivo, uno dei più bravi in circolazione. Con lui la Roma ha fatto un bel colpo. Può diventare un riferimento negli anni". Che obiettivo può raggiungere la Roma? "Può vincere la Conference".
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