rassegna stampa

Inchiesta su Tor di Valle, via dall’Ipa il commissario. E Prosperetti è in bilico

La sindaca Virginia Raggi ha avviato le procedure per il benservito a Fabio Serini

Redazione

Fabio Serini lascia l'Ipa. Di sua spontanea volontà? No. La sindaca Virginia Raggi ha avviato le procedure per il benservito, come riporta Il Messaggero. Serini è indagato per traffico di influenze e corruzione in concorso con Luca Lanzalone finito nell'inchiesta Tor di Valle. E dunque non è più opportuno che si occupi dell'Istituto di previdenza dei dipendenti capitolini, secondo la prima cittadina. Ma sembra sempre più a rischio anche la posizione del Soprintendente di Roma Francesco Prosperetti, già indagato con l'accusa di aver favorito Parnasi in cambio di un incarico a un suo amico architetto.

Secondo il pm Barbara Zuin, Serini a Livorno sarebbe stato corrotto per esercitare le sue funzioni di commissario dell'azienda rifiuti e nominare proprio Lanzalone nella procedura di concordato della Aamps. In cambio di quella nomina, Lanzalone sarebbe "intervenuto presso il sindaco Virginia Raggi", facendolo nominare commissario straordinario dell'Ipa. Nel giro di favori reciproci Serini ha poi ricambiato l'amicizia, dando almeno due incarichi allo studio di Lanzalone e, in particolare, al suo socio Luciano Costantini.

L'opposizione chiede una commissione di indagine. "Su nostra sollecitazione, vista l'assenza di controllo da parte dei vertici del Campidoglio, abbiamo più volte ascoltato in Commissione Trasparenza il Commissario Fabio Serini che, oltre a venire a raccontare un sacco di frottole, ha pensato bene di impegnare con la determina n. 147 del giugno 2018, per i restanti sei mesi fino a dicembre 2018, la somma di 86mila euro per sè stesso e di 55mila euro per il suo sub commissario, aumentandosi lo stipendio quasi del doppio mentre l'Istituto va a rotoli", scrive Francesco Figliomeni (FdI).