Parcheggi, manutenzione straordinaria delle metropolitane, persino il ponte dei Congressi: tanti progetti che potrebbero slittare, anche di qualche anno, per lasciare via libera a quelli realizzabili in tempi più brevi, come riporta Fabio Rossi su Il Messaggero.
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In Comune frena il piano opere, slitta anche il ponte dello stadio
La Raggi ha chiesto lo spostamento di fondi dalle opere più complesse da realizzare a quelle che hanno magari un iter già avviato
Virginia Raggi l'ha ribadito a chiare lettere, all'indomani delle Europee: "Servono risultati, subito". A partire dagli investimenti e dalle opere pubbliche, con un focus inevitabile su quelle completabili, tassativamente, in 18-24 mesi.
Inevitabile, quindi, uno spostamento di fondi dalle opere più complesse da realizzare a quelle che hanno magari un iter già avviato. E che, comunque, possono contare su fondi già stanziati e immediatamente disponibili, perché già inseriti nel bilancio di previsione 2019.
Dall'abbattimento della sopraelevata della tangenziale est, all'altezza della stazione Tiburtina, all'avvio del tram dei Fori, che collegherà largo Corrado Ricci con la stazione Termini. Fino alle piste ciclabili da realizzare e all'arrivo di nuovi treni per la metropolitana.
A essere temporaneamente sacrificate, con un allungamento dei tempi di realizzazione, saranno invece opere ancora non cantierate, o con finanziamenti tuttora da completare. Tra queste ci potrebbe essere anche il ponte dei Congressi, uno dei progetti inseriti nel piano della mobilità del nuovo stadio della Roma.
Pur finanziata in gran parte grazie ai fondi dello Stato, l'opera non è stata ancora avviata, e ha ovviamente uno sviluppo previsto in più anni, di sicuro oltre la scadenza naturale della consiliatura. Probabile che, a questo punto, i tempi possano ulteriormente allungarsi, soprattutto se non dovesse decollare l'impianto di Tor di Valle.
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